Sono stati dei cacciatori di passaggio a notare in mattinata lo zaino di Giulio Ghislanzoni, 32 anni, di Lecco, l’escursionista solitario era letteralmente sparito nel nulla a metà settembre lasciando all’imbocco della strada di Biandino la sua Smart, chiusa. Vane da allora le ricerche del giovane – sulle cui tracce volontari, parenti e amici si erano messi per settimane successivamente alla scomparsa. L’elisoccorso ha raggiunto il canalone, lontano dai sentieri usualmente percorsi, in cui si trovava lo sfortunato escursionista.

Difficile capire come mai si trovasse proprio lì, forse il tentativo di trovare una scorciatoia,magari perché si era trovato in prossimità del buio. Ma sono solo ipotesi.

Alle 11:20 è stato comunicato che il corpo di un uomo di 32 anni era stato rinvenuto in fondo ad un canalone, non distante dal Rifugio "Grassi" – zona battuta a suo tempo proprio nel corso delle insistite ricerche di Ghislanzoni. Oggi però la vegetazione ormai scarsa ha disvelato lo zaino che ha consentito la localizzazione del giovane.

Poco più tardi l’identificazione della salma, la comunicazione ai parenti e successivamente agli organi di informazione. Area interessata quella che dal Passo del Toro porta appunto al noto rifugio.

Il ritrovamento è avvenuto grazie a dei cacciatori valsassinesi, che dall’alto di un costone prospiciente hanno notato lo zaino. All’inizio non era possibile sapere se si trattasse di Ghislanzoni o di un’altra persona. Particolarmente difficile l’opera di recupero. "Cadevano sassi dappertutto intorno al verricello" – ha raccontato uno dei presenti stamattina.

Giulio Ghislanzoni scomparve nell’ultimo giorno di canicola dell’estate, però quelle aree anche in questi periodi rimangono molto fredde soprattutto di notte.

IL COMUNICATO UFFICIALE DEL SOCCORSO ALPINO LOMBARDO
Si è concluso alle 12.30 l’intervento di oggi, giovedì 22 novembre 2012, per il recupero del corpo di un uomo di 32 anni, G.G. le iniziali, di Lecco, scomparso il 17 settembre scorso. Due cacciatori che si trovavano sul versante opposto della montagna hanno visto uno zaino in un canale sotto lo Zucco di Cam, nei pressi del Rifugio Grassi, a 1600 m di quota, sopra Introbio. Hanno subito dato l’allarme e l’elicottero del 118 è partito da Como per una ricognizione. Constatata l’effettiva presenza di una persona, il mezzo ha portato sul posto l’équipe medica e il tecnico Cnsas di elisoccorso e poi un’altra squadra, composta da due operatori. Dieci volontari della Stazione di Valsassina erano pronti a partire, qualora fosse stato necessario il supporto da terra, in particolare nel caso in cui le condizioni meteorologiche fossero peggiorate o in presenza di nebbia. Il ritrovamento è avvenuto in un’area già sorvolata nel corso delle operazioni precedenti ma non perlustrata via terra, perché ritenuta fuori da una logica di ricerca. E’ probabile che l’uomo abbia sbagliato strada e nel tentativo di riprendere il sentiero sia caduto. Le ferite riportate non gli hanno più consentito di uscire dal canalone e nemmeno di chiedere soccorso. Il magistrato ha autorizzato la rimozione della salma in tempi brevi e l’intervento è stato compiuto in poco più di due ore. 

In questa pagina il ritorno a bassa quota del corpo recuperato. sotto lo "Zucco di Cam", a circa 1.600 metri di altitudine.

SOTTO: le squadre del Soccorso alpino coinvolte nell’operazione, compresi gli uomini che hanno effettuato materialmente il recupero nel canalone

 
[Foto di Giulio Ghislanzoni tratta da http://unponteconlaterradegliscomparsi.blogspot.it]
 

ARCHIVIO/DALLA SCOMPARSA AL RITROVAMENTO, NEGLI ARTICOLI DI VN:

 

IL MISTERO DEL 32ENNE SCOMPARSO IN VALSASSINA.
CHE FINE HA FATTO GIULIO?

 

 

 

 

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