FUSIONE TRA COMUNI: SI ACCELERANO I TEMPI PER LA REALIZZAZIONE



Sarà l’Eupolis Lombardia, istituto superiore per la ricerca, la statistica e la formazione lombarda che coordinerà il procedimento in tutte le sue fasi. Secondo quanto afferma la delibera, lo studio incaricato all’Eupolis è in fase di conclusione e nel passo successivo le tre amministrazioni intendono sottoporre ai rispettivi consigli l’atto di avvio a fondersi. 

Nel "giustificare" la fusione, le tre amministrazioni hanno individuato dei punti chiave per portarla avanti. Secondo i rappresentanti dei tre paesi coinvolti nel progetto, la fusione "permetterà di programmare e pianificare il territorio in modo più coordinato e oculato; razionalizzare le risorse finanziarie, umane e strumentali nell’ottica di arrivare a una gestione migliore e più efficiente del territorio amministrato; uniformare e semplificare le procedure e gli iter burocratici; assicurare una adeguata e rappresentativa partecipazione politica-amministrativa delle comunità locali".
 
La fusione potrebbe servire anche a riorganizzare la struttura, diminuendo gli organismi tecnici nonché consentendo di disporre di un organico di dimensioni tali da garantire in maniera efficiente ed efficace le richieste della comunità, con particolare attenzione agli anziani e coloro meno inclini alle nuove tecnologie che più necessitano di uno stretto contatto con l’istituzione comunale. Inoltre, realizzando la fusione tra i tre comuni si potrà usufruire di incentivi finanziari previsti dalla legislazione statale (decreto del 10.10.2012) e regionale che permettono di incrementare i livelli di welfare locale.
 
In caso di fusione, il nuovo Comune (che non ha ancora un nome) farà comunque parte dell’Unione dei Comuni e/o della Comunità Montana Valsassina per tutti quei servizi e/o funzioni che solo su scala più ampia potranno di fatto essere svolti al meglio.
 
Una volta convinti che la fusione serve, le amministrazioni di Taceno, Cortenova e Parlasco devono ora convincere la Regione Lombardia ad applicare i parametri (limite a 5.000 abitanti, 3.000 se montani, o al quadruplo del Comune più piccolo) anche in caso di fusione.
 
Questo, alla fine, diventa il nodo da sciogliere, perché i tre Comuni messi insieme non raggiungono i limiti stabiliti, dal punto di vista della popolazione, dalla legge per avere certi diritti, ma sicuramente il buon senso e la determinazione dimostrata dagli amministratori che hanno portato avanti questo progetto alla fine darnno risultati positivi e in Valsassina nascerà il primo Comune formato da tre paesi vicini tra loro.
 
 
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