Si è concluso dopo un paio d’ore il lungo incontro ("tavolo istituzionale") presso gli uffici della Provincia, a Lecco, dopo il precipitare degli eventi nella vertenza Grattarola. Insoddisfatti all’uscita i sindacalisti, secondo i quali la proprietà del mobilificio continuerebbe a sottrarsi al confronto, "mandando avanti" Assindustria senza però sbloccare la situazione degli arretrati e la trattativa per le tredicesime.

Notizie dell’ultim’ora: dopo il presidio ai cancelli della Grattarola (ieri e oggi) e quello del pomeriggio nel capoluogo, la mobilitazione proseguirà anche domani quando continueranno le iniziative "visibili" mentre nella sede dell’azienda andrà in scena alle otto del mattino un incontro tra sindacati e titolari dell’impresa. Ma già dalle sette riprenderà iol presidio dei lavoratori fuori dalla fabbrica.

Nel frattempo la questione si allarga: le organizzazioni sindacali vogliono coinvolgere il territorio valsasinese, il tessuto economico socile e istituzionale. La FILLEA ha inviato una lettera a tutti i sindaci della zona per rendere questa della Grattarola una vera e propria "vertenza Valsassina" ma appare centrale nel ragionamento di CGIL CISL e UIL l’estensione della questione a quelle banche che avrebbero difficoltà a garantire il credito alla Grattarola. "Le stesse banche – dicono i rappresentanti dei lavoratori – hanno come correntisti i dipendenti, che magari hanno mutui, piccoli finanziamenti o investimenti proprio in quegli istitui di credito. Unitamente alla questione dell’indotto, vogliamo che si capisca che questa vertenza è importante perché riguarda cento famiglie di una zona non molto popolosa ma anche tante altre persone e istituzioni".



 

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