C’era chi si faceva rimborsare le sigarette o anche i cioccolatini acquistati in tabaccheria; un consigliere regionale Pdl, sotto la voce "spese istituzionali" inseriva i pranzi consumati in un noto ristorante a pochi metri dal Pirellone, nelle pause tra una seduta e l’altra. Va comunque specificato – al di là dell’ovvia considerazione che si tratta al momento di un’inchiesta e non di una sentenza – che gli investigatori sembrano intenzionati a passare al setaccio anche i rimborsi di altri gruppi in consiglio regionale, compreso quello del Pd. Per ora sono una quarantina gli indagati, in pratica quasi tutti i consiglieri del Pdl e della Lega Nord che sostenevano fino a poco tempo fa la giunta guidata dal governatore Roberto Formigoni. tra questi anche il capogruppo del Carroccio, Stefano Galli, esponente di spicco della Lega in Valsassina dove è consigliere comunale (a Pasturo).
Ma vediamo l’accusa: il sospetto del procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo è quello che i consiglieri abbiano chiesto e ottenuto rimborsi per una serie di spese giudicate "dubbie", milioni di euro (ovviamente soildi pubblici) sborsati ogni anno e che si sarebbero andati ad aggiungere ai vari benefit già previsti a favore degli amministratori regionali.
Le verifiche che hanno portato alle accuse erano partite (sembra casualmente) nei confronti del leghista Davide Boni – già presidente del consiglio regionale, coinvolto in un’altra indagine, per corruzione – e dell”ex assessore Pdl Franco Nicoli Cristiani, arrestato per una tangente da 100mila euro. Grazie ad alcune intercettazioni ambientali nell’ambito di quelle inchieste, il procuratore aggiunto Robledo e i sostituti D’Alessio e Filippini avrebbero trovato le prime tracce "parallele", ovvero alcune cene che gli assessori avrebbero giustificato come "impegni istituzionali".
Da www.repubblica.it
Lombardia, 40 indagati tra Pdl e Lega
Anche Minetti e Bossi. "Rimborsi folli"
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