"Quassù dove opero e dove volano le aquile – ci confida Roberto – c’è un papà che è in attea di sentire e di rivedere i suoi figli. Adesso lavoro a Bobbio, precisamente ai tapis roulant per bob e slittini, e sono in contatto con tantissimi bambini e genitori. Non ho ancora ricevuto per il momento risposta al mio messaggio inviato ad Andrea e Sophia, ma non per questo ho perso il coraggio".

Roberto Pilla, ce lo conferma dal vivo, non smetterà mai di lottare per poter rivedere i suoi figli, che "ama e adora".

Nel frattempo, e nella speranza che qualcosa di nuovo possa accadere, si accontenta di osservare i bambini che giocano sulla neve con i loro genitori e si ricorda quando anche lui, felice, poteva farlo con i suoi due.

Un destino strano, quasi beffardo: ricominciare una vita proprio da lì, da un posto strapieno di bimbi. Ma Pilla, trapiantato da qualche tempo a Barzio, è un osso duro e prosegue per la sua strada. Vuole ricostruire una vita e una relazione umana con Sophia e Andrea. Intanto, si divide tra la montagna e la palestra di Barzio, dove fa il custode.

E rilancia ancora una volta il suo appello: "Fatemi parlare con i miei piccoli, non li sento da sei mesi e non li vedo dall’ottobre del 2010. Mi hanno detto che sono loro a non volermi incontrare fino al compimento della maggiore età – ma io noin ci credo".

LA STORIA DI ROBERTO PILLA E I SUOI RAPPORTI CON BARZIO
(Da Valsassinanews – archivio):