L’edificio veniva usato nei mesi più caldi come luogo di riposo da una famiglia di Primaluna che ne è proprietaria. E già durante l’estate scorsa era stato oggetto di una vera e propria incursione da parte di ignoti (allora il proprietario aveva espresso al figlio le sue perplessità circa l’essere presi di mira). Essendo Testimoni di Geova, tememevano che anche questo potesse essere un motivo di ‘attenzione’ particolare nei loro confronti.

Oggi, davanti al capanno in fiamme il proprietario Andrea Maroni non si capacitava, perché il luogo in questo periodo non era da loro frequentato e inoltre, con tutta la neve ancora depositata intorno, non c’era proprio alcun motivo di temere qualche possibile innesco.

Insomma, non si può ancora parlare di evento doloso, ma neppure escludere questa tremenda eventualità – tant’è che sul posto oltre ai Vigili del Fuoco giunti da Lecco sono arrivati anche i Carabinieri della vicina stazione di Introbio.

Un altro Testimone di Geova e comproprietario del terreno su cui sorgeva il capanno, non fa giri di parole: "Qualche tempo fa ci avevano già fatto sulla stessa baracca delle scritte che si potrebbero definire chiaramente antisemite".

Per quanto riguarda i pompieri, questi ultimi considerata l’ubicazione del capanno hanno dovuto lasciare il loro mezzo, una autobotte, un po’ prima del posto dove è avvenuto l’incendio a causa del fatto che la strada non era larga abbastanza per raggiungere la zona dove si stavano levando le fiamme

Il capanno, come documentato dalle immagini degli inviati di Valsassinanews, è andato purtroppo completamente distrutto.
 

In questa pagina le prime foto e il video dell’episodio, curato da Fernando Manzoni.

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