Polemiche intorno all’ITA e alla situazione delle Betulle ce ne sono state tante, proseguono anche oggi con un comitato che soffia sul fuoco a Margno e tante, troppe voci in circolazione. Per questo, per fare chiarezza, abbiamo realizzato un’inchiesta con più fatti che opinioni. Partiamo dalla cosa più rilevante – almeno a livello "popolare": i soldi. Sarebbero circa 520mila gli euro da ripianare, pena la cessazione dell’attività. Un evento tutt’altro che ipotetico, del quale parla apertamente una lettera inviata dall’ITA ad azionisti e proprietari di immobili delle Betulle (un centinaio di soggetti in tutto).
La neve che manca, il pregresso, il mancato inserimento (lamentato dalla società) nell’accordo di programma regionale con contributi per gli investimenti nei comprensori sciistici – soldi che sono arrivati ad altre stazioni valsassinesi ma non qui, tutto l’insieme di questi fattori avrebbe portato alla situazione odierna. Ovvero al rischio di messa in liquidazione delle Iniziative Turistiche Avanzate. Per questo la stessa ITA ha chiesto con la lettera che pubblichiamo in calce a questo articolo un rinnovato sostegno da parte di chi ha a cuore le Betulle – se non altro per non svalutare il proprio immobile o attività in zona.
Qual era il progetto dell’ITA? Raccogliere cinquecento/mille euro a testa dagli interessati, in modo da dare ossigeno alle casse della società e poi possibilmente ricapitalizzare la società. La sollecitazione ha portato alla raccolta di circa ventimila euro, meglio che niente ma certo una cifra ben lontana da quella che servirebbe per salvare la situazione.
Nel contempo, c’è chi (e sono in tanti) accusa l’ITA di aver lavorato male; Margno è un paese spaccato sul tema e anche personaggi che vivono e operano altrove muovono critiche all’operato della Spa. Una gestione le cui pecche, secondo un comitato popolare sorto nella località dell’Alta Valle, andavano controllate in primis da parte dell’amministrazione comunale. In materia, è stata inviata una lettera a Massimiliano Malugani (eccola qui sotto) – alla quale il sindaco ha risposto sostenendo che non commenta "voci circolanti in paese".
Sembra poi che qualcuno stia preparando addirittura un esposto alla Corte dei Conti per l’andamento delle Betulle e i rapporti tra Comune e ITA.
Ora che siamo scivolati nelle voci, possiamo anche dare conto di alcune delle tante ipotesi che circolano in questi giorni nella zona: dopo anni di ricorrenti indiscrezioni su misteriose cordate intenzionate a rilevare la gestione dell’area, le chances più accreditate per il futuro sono tre. la prima riguarda ancorra una volta un "pool" di investitori (sarebbero premanesi) che in caso di liquidazione dell’ITA vorrebbero rilanciare contemporaneamente sia le Betulle sia l’ormai abbandonata (da dieci anni) stazione dell’Alpe di Paglio. La seconda sostiene che proprio chi anima oggi l’ITA potrebbe provare a ripartire dopo la cessazione dell’attività di oggi. Infine, tempo fa i vertici dell’ITB (impresa che gestisce già Bobbio, Artavaggio ed Erna) visitarono la zona dimostrandosi ben disposti ad un’eventuale aggiunta alla loro offerta.
Siamo però alla fanta-economia, e allora per tornare sui binari dell’inchiesta basata sui fatti segnaliamo come nei prossimi giorni ("A fine mese" precisano all’ITA) andrà in scena una nuova assemblea dei soci. Forse l’ultima della storia di questa Spa. La stessa gestione ha confermato a Valsassinanews lo stato dei conti e le preoccupazioni per il futuro. Ribadendo il contenuto della lettera pubblicata di seguito, con la quale l’ITA spiega a tinte forti le condizioni davvero drammatiche in cui attualmente versa.