Ecco a voi allora la ventunesima puntata delle attese ed urticanti "esternazioni" che, una domenica sì e una no, il misterioso corsivista pubblica sul nostro giornale. Il quale giornale non sempre ne condivide contenuti e toni, ma ne apprezza la schiettezza – del resto così condivisa da molti lettori al punto che tante e-mail inviate alla nostra redazione sono dedicate proprio a Ciceruacchio. E, per la maggior parte, lo invitano ad insistere…

* Non manca di certo la fantasia ad alcuni borgomastri che si aggirano dalle nostre parti.
Sono quelli di Dervio, Vestreno e Vendrogno che dopo un’abbondante cena a base di nervetti con cipolle e tanto barbera, si sono svegliati il mattino successivo con l’idea di realizzare una funivia che collega l’uscita della SS36 di Dervio con la sperduta frazione montiva di Camaggiore.
Lo scopo è quello di sviluppare turisticamente questa isolata località, attraverso un   pomposo “Osservatorio sul Lago”.
Ovviamente, come capita spesso tra lago e monti (vedi collegamento stradale Biosio-Perledo), fregandosene del fatto che questa funivia è molto costosa e l’investimento è totalmente a carico dei contribuenti,
Si sono mai interrogati lorsignori sull’entità del costo/benefici? 
Si sono resi conto che per accontentare gli interessi di quattro gatti si sperpera del denaro pubblico?
Di sicuro starebbero abbottonati se i soldi da cacciare fossero i loro.

* Dopo la faticosissima presentazione delle liste dei candidati, Cetto La Qualunque ha fatto commissariare le sue truppe lecchesi facendo nominare, con regio decreto, la fedelissima Vittoria Brambilla.
Questa decisione manda a gambe per aria la precedente maggioranza governata da Mauro Piazza, sostenuto da Maria Stella Neutrini e dal sempre più maltrainsema Celeste, al quale è stato imposto di togliersi il più possibile dalle balle, in campagna elettorale, per non procurare ulteriori danni al partito.
Vice della Brambilla è Antonio Pasquini che si è riproposto subito con un proclama: ha annunciato che, con una sottoscrizione interna al partito, avevano trovato i soldi per pagare gli arretrati dell’affitto della sede di Lecco, senza ricorrere a fondi pubblici, dimostrando così di essere dei galantuomini.
Facci capire: se non scoppiava il casino in regione sulle spese allegre, avreste usato quei fondi pubblici per saldare l’affitto?
Sarà interessante attendere ora i risultati delle elezioni per fare il bilancio dei morti e dei feriti. I trombati, per intenderci.
Perchè quelli più seri ritorneranno a fare il lavoro di prima (se ce l’avevano), coloro che lo sono un po’ meno sgomiteranno a tutta manetta per ingraziarsi la Brambilla, alla ricerca di qualche improbabile prebenda.
La quale, in ogni caso, ha le scarpe piene non solo di fastidiosi sassolini, ma anche di pietre un po’ grosse, da togliersi quanto prima.
Staremo infatti a vedere cosa succederà a Margno (ma non solo) dove l’allora ministra, al congresso del PDL, aveva ottenuto qualche consenso, scioltosi poco dopo come neve al sole (la fedeltà, da queste parti, non è una virtù).
Non è da escludere che qualche figliol prodigo ritorni all’ovile, ma non ci resterà per molto.
Basterà attendere il prossimo ribaltone per riaprire inesorabilmente la campagna acquisti.
 
 

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Angelo Brunetti detto Ciceruacchio (Roma, settembre 1800 – Porto Tolle, 10 agosto 1849) fu un oste e un patriota italiano, che combatté per la seconda Repubblica romana, alla cui caduta fuggì con Giuseppe Garibaldi per raggiungere Venezia. Il soprannome ciceruacchio, datogli da bambino, è la corruzione dell’originale romanesco ciruacchiotto (grassottello).

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