I Piani di Artavaggio sono stati, negli anni d’oro ’80 e ’90, insieme ai Piani di Bobbio una delle mete più gettonate per i turisti di Lecco e Brianza, Milano inclusa. Successivamente, con il miglioramento della viabilità e delle disponibilità economiche, gli sciatori più esigenti si sono rivolti a impianti con piste più estese e divertenti. In questa fase, grazie ad investimenti e sacrifici, Bobbio ha resistito e ad oggi è ancora un centro molto frequentato. Artavaggio è stato più sfortunato, andando incontro ad una chiusura definitiva prima degli impianti di risalita, oramai desueti e fuori norma, infine con lo stop anche per la funivia. Sono stati anni difficili, per il paese, ma soprattutto per i rifugi presenti in quota. Poi grazie all’impegno della giunta comunale guidata da Umberto Locatelli si è potuto realizzare un sogno, prima con la realizzazione di una strada agrosilvopastorale, quindi la riapertura della funivia, grazie anche alla società ITB che ha preso poi in gestione la struttura, ed ampliato l’offerta a monte installando quattro tapis-roulant che fanno divertire bambini e apprendisti sciatori/snowboarder.
Il risultato è ora che Artavaggio è diventato un luogo che gode di grande apprezzamento tra una ampia fascia di utenti, sicuramente non più gli sciatori ma le famiglie, chi vuole imparare in tranquillità, chi vuole camminare in pace ad alta quota e respirare aria pulita, chi vuole fare esperienze con le ciaspole o gli sci d’alpinismo. Il cambio di offerta ha portato ad una seconda gioventù per questa località, che forse non vedrà i fasti degli anni ’90, ma sicuramente non ha visto un afflusso come quello di questi anni da molto tempo.
Una favola, un angolo di pace per l’estate e l’inverno… Quasi! La pace e la tranquillità di un luogo dedicato allo sport e alle famiglie è purtroppo spesso rovinata dalla presenza di mezzi a motore, in tutte le stagioni! Sebbene in estate l’afflusso di fuoristrada è fastidioso e basta, in inverno la presenza di privati con motoslitte diventa anche pericoloso! A dispetto dell’ordinanza del Comune di Moggio che regolamenta in modo molto restrittivo la circolazione dei mezzi a motore sui piani, spesso e volentieri gli escursionisti si trovano, nel migliore dei casi, a dover far strada a chi transita abusivamente dalla strada Penscei-Maesimo o da Avolasio. E fino a qui il rumore e il disturbo potrebbero anche essere tollerabili, sebbene non consentiti, ma purtroppo c’è chi si è trovato veramente in pericolo: ci raccontano al Rifugio Sassi-Castelli che un escursionista, risalendo con gli sci da alpinismo verso la Cima Piazzi, è stato investito da una nuvola di neve provocata da una motoslitta che davanti al suo naso stava oltrepassando un dosso a velocità sostenuta!
L’ordinanza 02/2013 emessa dal sindaco di Moggio Graziano Combi, presente sul sito del Comune di Moggio, consente il transito ai mezzi di soccorso, limitatamente a ITB, ai gestori dei rifugi e possessori di permessi solo in orari limitati.
C’è da chiedersi allora se ci siano troppe concessioni, o più probabilmente troppe trasgressioni. Sarebbe un peccato che la gente perdesse l’entusiasmo appena ritrovato per Artavaggio, a causa del troppo chiasso o del troppo traffico. Speriamo che i trasgressori si sensibilizzino, o che gli organi preposti provvedano ad effettuare i dovuti controlli, onde evitare che Artavaggio diventi come era Biandino qualche anno fa in estate prima dei controlli frequenti di Polizia Locale e Carabinieri, un traffico continuo di mezzi a motore.