SEMBRA L’ORSO, MA NON LO È… PRESUNTI AVVISTAMENTI IN VALLE



Pelosone, ormai questo è il suo nome, ha fatto molto parlare di sé e la notizia di un giovane orso nella provincia di Lecco che si nutre di miele ha solleticato l’interesse di molti blogger e media, anche a livello nazionale. Intenso il dibattito che si è aperto sul che fare in caso di incontri ravvicinati. E proprio questa clima che ha ruotato intorno al plantigrado inevitabilmente ha portato chi ha scelto le nostre passeggiate in quota a chiedersi:  e se trovo l’orso? Nessuna psicosi, solo una domanda legittima per un’evenienza remota, che tuttavia tra attesa e preoccupazione si spera/teme che avvenga.

Vi raccontiamo un “avvistamento” avvenuto sabato pomeriggio in Alta Valle nei monti di Casargo e più precisamente in prossimità dell’Alpeggio di Intelco. Nel primo pomeriggio alcuni passanti, che ci hanno riferito l’accaduto ma non hanno avuto la prontezza di fare fotografie, intravedono a distanza nella vegetazione un grosso animale che procede lemme lemme verso l’interno del bosco.

Nelle loro vicinanze ci sono delle cascine e una donna urla “L’Orso!L’Orso!” e richiama le figlie a gran voce affinché rientrino a casa.

Attimi di silenzio e un po’ di tensione quindi l’animale, richiamato dal padrone, svela la propria identità: si tratta di una cane di grossa taglia, simile ad un docile e immenso Terranova che serafico si allontana verso la voce dell’uomo una volta uditi i richiami. Nessun’orso quindi a Intelco, solo un equivoco che ripercorso a distanza non vale certamente quei momenti.
 

Ribadiamo che gli avvistamenti di questo animale sono molto improbabili, anche per la sua natura schiva. In ogni caso riportiamo all’attenzione la scheda dell’amministrazione provinciale sull’orso bruno, perché di Pelosone non bisogna avere paura, ma saperne qualcosa in più non guasta.
 

LA SPECIE E IL PROGETTO DI MONITORAGGIO
L’Orso bruno (Ursus arctos) è una specie di interesse comunitario inserita nella Convenzione di Berna, ratificata dall’Italia con la Legge 503/81, quale specie di fauna rigorosamente protetta. Il quadro normativo comunitario, europeo e nazionale impone dunque allo Stato Italiano la responsabilità di assicurare uno stato di conservazione soddisfacente alle popolazioni di orso bruno presenti sul territorio nazionale e ai loro habitat, e impegna le Regioni a mettere in atto le azioni di tutela, gestione e monitoraggio delle stesse. La Provincia di Lecco partecipa al progetto Life ARCTOS per la conservazione sulle Alpi Centro orientali dell’orso bruno, una specie a rischio di estinzione, che sembra scongiurata dopo le immissioni della fine degli anni ‘90. Il progetto, promosso dalla Regione Lombardia e finanziato dalla Unione Europea, ha lo scopo di monitorare la presenza dell’orso in Lombardia e di informare la popolazione con particolare riguardo agli agricoltori e agli allevatori, in modo da porre le basi per la conoscenza della specie e la sua convivenza con l’uomo. Vi partecipano anche le Province di Bergamo, Brescia, Sondrio e i Parchi di Stelvio, Adamello, Alto Garda Bresciano, Orobie bergamasche e Orobie valtellinesi. La Provincia di Lecco organizzerà a breve incontri informativi con allevatori, agricoltori e popolazione; sarà inoltre intensificata l’attività di monitoraggio e di sorveglianza.
 
NESSUN SERIO PERICOLO PER L’UOMO
In Italia negli ultimi 150 anni non sono state documentate aggressioni dell’orso bruno nei confronti dell’uomo. Quando l’orso incontra l’uomo si comporta in modo schivo e timoroso. Quindi se si avvista un orso si può godere tranquillamente di questa rara opportunità senza pericoli, anche se è opportuno non avvicinarsi. Nelle Alpi orientali, dove l’orso è più comune (se ne stimano 35/40 capi) sono state segnalate alcune aggressioni ad animali quali capre, pecore, asini, maiali, bovini e galline, ma mai all’uomo. In Italia l’orso bruno, che ha una vita media di 20 anni, frequenta fasce altimetriche comprese tra i 300 e i 1500 metri di quota e, a causa del territorio molto antropizzato, preferisce i boschi fitti uscendo raramente allo scoperto.
 
LE REGOLE DI PRUDENZA
Benché la specie non sia pericolosa per l’uomo, se ci si dovesse trovare a pochi metri di distanza da un orso, è importante mantenere la calma e far notare la propria presenza parlando a voce alta; così l’orso si allontanerà. Se si dovesse alzare in piedi, ciò non significa che stia per attaccare, ma, come altri animali selvatici (lepre, marmotta), anche l’orso assume questa posizione solo per meglio osservare il territorio e identificare “l’intruso”. È comunque opportuno allontanarsi lentamente, senza correre, lasciando sempre una via di fuga all’orso. Maggiore cautela nel caso ci si imbatta in un piccolo di orso in quanto quasi sempre c’è la madre nelle vicinanze, mentre è assolutamente da evitare l’interposizione tra l’orso affamato e la sua preda.
 

 

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