Gente tosta, che aveva saputo affrontare con coraggio e determinazione realtà nuove e spesso difficili, gente che in terra straniera si era dovunque fatta apprezzare per le sue doti di operosità e responsabilità, oltre che per le qualità umane. Non sorprende dunque che fossero ben voluti e si fossero ben integrati nel tessuto sociale francese. Essi mantennero comunque forti legami con la loro valle ed ancor oggi capita non di rado di incontrare pronipoti o amici degli espatriati di allora, venuti qui a rivedere i loro parenti o semplicemente in vacanza in una terra amica. Sono vincoli affettivi o di simpatia che resistono all’usura del tempo.
Noi cittadini europei del ventunesimo secolo, quando arriviamo in Francia non ci sentiamo ormai più in terra straniera. Se ci arriviamo poi attraverso un gemellaggio, percepiamo chiaramente l’esistenza di una sintonia tra le persone.
Se infine questi legami di gemellaggio esistono da ben dieci anni, la sensazione che si prova a trovarsi di nuovo nel paese amico e con gente amica è davvero piacevolissima. Sono emozioni che giorni fa hanno vissuto i valsassinesi dei 5 comuni del centro valle gemellati con la municipalità di La Roche Vineuse, località della Val Lamartinien, ubertosa valle della Borgogna. L’incontro rientrava tra quelli che ogni anno si rinnovano, alternatamente in Borgogna e in Valsassina, con una cinquantina di partecipanti, tutti ospitati da famiglie locali. I programmi impostati dai due Comitati Gemellaggio francese ed italiano, guidati rispettivamente da Yannick Scavardo e Giselda Barina Bertoluzza, si sono sempre proposti di far conoscere ed apprezzare le peculiarità delle popolazioni e dei territori nei vari loro aspetti culturali, sociali, produttivi, artistici e paesaggistici. Tutto questo per dare un piccolo ma significativo contributo al raggiungimento dell’obiettivo ideale di una Europa unita.
L’incontro di quest’anno rivestiva però un’importanza del tutto particolare, trattandosi come si è detto del decennale di costituzione del Comité de Jumelage avec la Valsassina di La Roche Vineuse e del Comitato per i Gemellaggi dell’Unione dei 5 Comuni del Centro Valsassina, Cortenova, Introbio, Parlasco, Pasturo e Primaluna. Già all’arrivo dei valsassinesi si era voluto ricordare la specificità di questo incontro. Il Comitato italiano ha infatti portato in dono al Sindaco Bernard Desroches una flangia in titanio con incise le date del decennale (2003-2013), simbolo di una delle maggiori attività produttive dell’Unione dei 5 Comuni. La ricorrenza è stata festeggiata nel giorno conclusivo dell’incontro con una sfilata dei “gemelli” valsassinesi e borgognoni, con in testa il Sindaco di La Roche Vineuse, i Presidenti dei Comitati ed i Rappresentanti dei 5 Comuni, lungo la via principale, tra lo sventolio di molte bandiere italiane e francesi e le note festose della banda cittadina.
Nel grande atrio luminoso del Comune la cerimonia celebrativa ufficiale: dopo l’esecuzione degli inni nazionali e di quello europeo, Yannick Scavardo e Giselda Barina Bertoluzza hanno letto, in francese ed italiano, il giuramento del decennale Sono seguiti quindi la firma del Libro d’oro ed i discorsi del Sindaco e dei Presidenti dei due Comitati. Ha concluso l’incontro un breve concerto orchestrale nel Salone delle Feste ed un brindisi di arrivederci in Valsassina, tra abbracci, sorrisi e commozione.
Un breve accenno ad alcuni spunti stimolanti del programma di quest’anno: innanzitutto la visita alla città di Lione, terza metropoli francese dopo Parigi e Marsiglia, gemellata con Milano dal 1967. Antica città romana, divenuta nel Rinascimento capitale della seta e importante centro finanziario di banchieri fiorentini, Lione ha un centro storico che è un vero gioiello architettonico, dichiarato dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità.
Altro momento da ricordare, la rilassante passeggiata storico-culturale del mattino dopo, attraverso il piccolo centro storico di La Roche Vineuse, in compagnia del sindaco Bernard Desroches e con i commenti di Remy Dravet, appassionato cultore di storia. Il tour ha consentito ai valsassinesi di prendere confidenza con il paese gemellato e di respirare l’aria dei grandi vigneti che circondano il paese.
Un omaggio musicale che la Valsassina ha fatto anche quest’anno ai gemelli francesi è stato il concerto di pop music organizzato dall’Accademia Musicale Valsassina ed eseguito nel salone delle feste da musicisti di livello nazionale, attualmente anche docenti dell’Accademia e da loro allievi. Molto entusiasmo sul palcoscenico e grandi applausi del pubblico.
E infine la riunione conviviale che nella serata prima della partenza ha unito in un grande abbraccio tutte le famiglie ospitanti ed i loro ospiti valsassinesi, tra musiche e balli, in un clima di grande affiatamento e di amicizia. A dimostrazione che, come aveva ricordato Giselda Barina all’arrivo, i problemi di lingua non costituiscono una barriera, perché è possibile comunicare con una lingua universale di cui tutti siamo dotati: la lingua del cuore, dell’empatia, la lingua segreta e un po’ misteriosa del gemellaggio.
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