O Gesu Salvatore, che hai detto:"Tutto ciò che avete fatto a uno dei più piccoli tra i miei fratelli, l’avete fatto a me (…)”, con questa preghiera letta nella Chiesa di San Biagio a Bindo dai volontari AVIS è iniziata la festa di primavera del gruppo di Introbio. Una ottantina circa i partecipanti dell’affiatata sezione che non hanno voluto perdersi l’appuntamento conviviale. Tra di loro molti donatori, ma anche diversi simpatizzanti e rappresentanti di altri gruppi.
La giornata, iniziata nel pomeriggio con la Santa Messa officiata da Don Mauro e quindi proseguita all’Officina di Cristina, circolo di Bindo, aveva come scopo quello di ringraziare i donatori per la generosità con cui periodicamente si recano all’Ospedale "Alessandro Manzoni" di Lecco per offrire il proprio sangue.
Un gesto di amore disinteressato in soccorso di chi si trova in bisogno e che è espressione della “cultura del donare”, di cui spesso si sente solo parlare.
Da Bindo invece, in un’atmosfera decisamente informale e tra non pochi brindisi, un chiaro e forte segnale: il gruppo di Introbio c’è, e continuerà la propria attività in favore di chi ne ha bisogno.
Nelle foto il Gruppo Avis di Introbio, tra di loro il neo responsabile Michele Buzzoni
PREGHIERA DEL DONATORE
O Gesu Salvatore, che hai detto:
"Tutto ciò che avete fatto a uno dei più piccoli
tra i miei fratelli, l’avete fatto a me",
guarda propizio all’offerta,
che Ti facciamo.
Le angosce dei sofferenti, Tuoi fratelli e nostri,
ci spingono a dare un po’ del nostro sangue,
perché ad essi ritorni il vigore della vita;
ma vogliamo che tale dono sia diretto a Te,
che hai sparso il Tuo sangue prezioso per noi.
Rendi, o Signore, la nostra vita feconda
di bene per noi, per i nostri cari,
per gli ammalati sostienici nel sacrificio,
perché sia sempre generoso, umile e silenzioso.
Fa che con fede sappiamo scoprire il
Tuo volto nei miseri per prontamente
soccorrerli; ispira e guida le nostre azioni
con la pura fiamma della carità, affinché esse,
compiute in unione con Te,
raggiungano la perfezione, e siano sempre
gradite al Padre celeste.
Così sia.