GLI ATTREZZI CAMP DIVENTANO UNA SCULTURA PER LA MOSTRA DEI 150 ANNI CAI



L’esposizione, curata da Aldo Audisio, Alessandro Pastore e Marco Ribetti, resterà aperta fino al 3 novembre e ripercorre attraverso cimeli, documenti e allestimenti scenografici le tappe salienti che hanno legato il Cai alle montagne del mondo. Il museo ha così voluto chiedere a C.A.M.P., azienda leader nel settore e protagonista con i suoi attrezzi di imprese che hanno fatto la storia dell’alpinismo nazionale (ricordiamo soltanto quelle di Renato Casarotto, Simone Moro e la recente prima ascensione del Kako Peak da parte di Martin Riegler, vincitore del premio “Paolo Consiglio” del Club Alpino Accademico Italiano), di collaborare all’importante evento fornendo la “materia prima” per l’opera di Cordero.

L’impressione, di fronte al lavoro, è di grande meraviglia. L’artista piemontese, le cui sculture sono esposte dagli Stati Uniti alla Cina, ha creato una struttura in cui lame di piccozze, teste di martelli, aste di collegamento di ramponi, fibbie di imbracature e decine di altri “frammenti” danno vita ad un assieme straordinario, da osservare nel suo complesso e nei particolari: un capolavoro che Cordero ha donato al museo e di cui C.A.M.P., che ha aderito con entusiasmo al progetto, è sinceramente orgogliosa.

Nella foto: “Opera realizzata per CAI 150° con oltre 700 pezzi di piccozze, ramponi e altri elementi metallici di attrezzatura di progressione forniti dalla ditta C.A.M.P.”

Per saperne di più:
www.museomontagna.org/it/area-espositiva/mostre-e-attivita.php?p=i&id=94

 

 

 

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