La lettera arriva da un valsassinese, pieno di dubbi su come sia finita questa storia, davvero amara. Perché, come scrive un po’ romanticamente l’autore, "un Cervo con la “C” maiuscola ha bisogno di libertà, non di essere circondato da cartelli di pericolo".
Caro Amilcare,
oggi ho letto che non ci sei più.
Dopo averti processato sommariamente e condannato a morte, hanno eseguito la sentenza. Un solo colpo di fucile, hanno detto, un solo colpo. Non fanno più così nemmeno a San Quintino: lì, almeno, ti avrebbero addormentato e te ne saresti andato in pace, senza quell’ultimo fatale stress.
Pra’ Cainarca è uno di miei posti preferiti, un passaggio obbligato per uno che ha il Lares Brusàa nel sangue e le Betulle nel cuore. E quando arrivavo a Prà Cainarca passavo sempre a salutarti. E’ vero, mi guardavi di traverso, forse pensavi che gironzolassi lì intorno per infastidire le tue due splendide compagne. Non era così: venivo per te, mi chiedevo chi e che cosa avesse deciso di metterti un recinto intorno. E capivo la tua incazzatura: un Cervo con la “C” maiuscola ha bisogno di libertà, non di essere circondato da cartelli di pericolo.
Hanno detto che non eri affidabile: beh, effettivamente con quelle corna non ispiravi molta fiducia, anche se quest’inverno, dopo che ti erano cadute, avevi l’aria un po’ stupida di chi sa di essere nudo. Di questi tempi, inoltre, vanno di moda gli orsi e un Cervo (anche se con la “C” maiuscola) non fa notizia.
Già, l’avevi combinata davvero grossa, per questo ti avevano rinchiuso: ma adesso che avevi trovato il tuo angolino nel mondo e due dolci compagne, perché tradirti in questo modo?
Resto con i miei dubbi. In giro per il mondo ci sono tanti esseri umani pericolosi che scorazzano a piede libero per cui a nome della mia specie ti porgo le scuse. E se non le accetterai non ne resterò stupito.
Mi mancherai.
[lettera firmata]
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LA STORIA DI AMILCARE IN DUE ARTICOLI:
CERVO UCCISO, POLIZIA PROVINCIALE: ”ERA PERICOLOSO, AZIONE A NORMA DI LEGGE”
Scritto da: Redazione Valsassina – 27/05/2013
E’ quasi rassegnata, Raffaella Forni, comandante della Polizia Provinciale di Lecco. Sa che la notizia dell’abbattimento di Amilcare alle Betulle è di quelle che indignano l’opinione pubblica. Ma è corretto dare conto della sua versione dei fatti, ufficiale e per certi versi drammaticamente precisa.
PENA DI MORTE/IN ITALIA C’È: ‘GIUSTIZIATO’ IL CERVO AMILCARE RITENUTO UN KILLER
Scritto da: Redazione Ambiente e Natura – 27/05/2013
Si è sparsa in queste ore la notizia (confermata a VN da varie fonti) che il cervo, ritenuto responsabile della morte di un uomo nel 2010 nei boschi di Valgreghentino e custodito, sotto sequestro, nel futuro parco faunistico del Pian delle Betulle, sia stato ucciso forse "su ordine del giudice".