Lei è Sveva Rossi, e grazie all’associazione “Le contrade” è stata protagonista in quest’ultimo periodo di una fortunata serie di pomeriggi in cui ha condiviso i suoi segreti con numerosi provetti pasticceri. L’ultimo appuntamento è per domenica 23 giugno e c’è ancora qualche posto disponibile.
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Ciao Sveva! I nostri lettori sono curiosi; parlaci un po’ di te.
Ciao! Innanzi tutto sono una mamma, lavoro part-time in un ufficio ma il resto della giornata lo passo coi miei tre bambini, Oscar di 4 anni e mezzo, Astrid di tre e Ingrid, la più piccola, di un anno. Ho un diploma di geometra e per passione mi sono avvicinata alla fotografia, alla grafica e al web. Per qualche hanno sono anche riuscita a lavorare in questo settore ma poi le esigenze di una famiglia mi hanno riportato “a casa”.
Tre bimbi per una coppia giovane sono un bell’impegno, ma saranno estremamente felici ogni volta che preparerai una torta.
Loro adorano giocare con la pasta di zucchero quindi devo stare attenta a che non la mangino tutta prima ancora di cominciare o che non facciano sparire le decorazioni di una torta in preparazione.
In verità è per questo motivo che realizzo la maggior parte delle torte durante la notte, dopo aver messo a letto i bimbi e il marito. In un baleno arrivano le 3 del mattino ma la notte mi consente di lavorare con più calma e concentrazione.
Inoltre un questo modo mi ritaglio anche un po’ di tempo per me stessa: tuffare le mani nello zucchero, creare forme e colori per far sorridere occhi e palato.
Ma come è nata questa passione? Quando hai deciso di cimentarti nella decorazione di una torta?
Mancava qualche giorno alla fine del 2010. Casualmente un’amica mi mostrò un pandoro decorato con della pasta di zucchero. Pensai “il risultato sarà un disastro ma voglio provarci!”.
In famiglia ben sanno quanta poca affinità io abbia coi fornelli, quindi per festeggiare capodanno decisi di preparare una torta di pan di spagna ricoperta di pasta di zucchero. Il primo esperimento non fu dei migliori. Per l’impasto cercai informazioni in rete: ancora non conoscevo quei piccoli accorgimenti che si apprendono con la pratica così mi ritrovai le mani ricoperte di un impasto appiccicoso tipo quella melma che lasciava Slimer (ndr, il fantasma verde dei Ghostbusters). Però non mi persi d’animo e rubando le buste di zucchero a velo dei pandoro riuscii a rendere utilizzabile la pasta di zucchero. La colorai di viola pervinca miscelando i tre colori primari trovati al supermercato, mentre “2011” lo ritagliai nella pasta bianca. Ecco il primo esperimento.
Dopo di che ho provato e riprovato, sbagliando e correggendo gli errori, sperimentando nuovi impasti e farciture, e raggiungendo soddisfazioni sempre maggiori.
Le foto delle mie prime torte le mostro sempre a chi mi dice “io non sarò mai capace”.
Credo che come ho provato, pasticciato, sperimentato, giocato e mi sono divertita io, possano farlo tutti, e anche meglio di me! Ed è quello che cerco di trasmettere anche a ragazze e ragazzi che vengono a fare i corsi organizzati dalle Contrade. Provare per credere!
A chi mi chiede di preparargli una torta propongo sempre “non vuoi provarci tu? Vedrai che soddisfazione! Ti spiego come farei…”.
Quindi nessuna ispirazione dai programmi televisivi? Non segui le trasmissioni di cake design?
Non guardo mai la tv. Mi hanno raccontato delle trasmissioni di cake design ma mi sono limitata a guardare un paio di puntate. Certo loro sono professionisti e le loro torte sono spettacolari, ma spesso utilizzano come basi delle strutture in polistirolo, legno o cereali. Le loro torte non sono bagnate, gli impasti sono molto rigidi e le farciture sono spesse e dai sapori pesanti. A mio parere questi sapori non sono adatti ai gusti italiani. Ovviamente la tecnica è ben diversa se si decorano torte vere, soffici e buone!
Dove si possono trovare i materiali necessari per la pasta di zucchero e per la decorazione?
Gli ingredienti principali si trovano senza difficoltà nei supermercati. Zucchero a velo, miele, colla di pesci e coloranti liquidi. Le cose più particolari come i coloranti in pasta/gel li acquisto online perché costano meno anche se pure quelli si possono trovare nei negozi. Gli attrezzi necessari sono il mattarello, un grembiule e un tavolo. Tutto qui. Poi come ripeto io, l’ingrediente più importante è divertirsi aggiungendo un pizzico di fantasia.
Allora divertimento e fantasia non ti sono mancate in questi anni. Sulla tua pagina facebook – https://www.facebook.com/SveTorteZuccheroEColore?fref=ts – ci sono tantissime torte! Quante ne hai decorate?
Sai che non le ho mai contate? Non so nemmeno se in quell’album ci siano tutte…
Scatto le foto altrimenti non me le ricorderei, è una testimonianza per me stessa. A volte poi mi capita di riguardarle e mi stupisco di averle fatte io. L’ultima che ho decorato è per il compleanno della mia nipotina Asia con un cucciolo di unicorno e un arcobaleno. Si tratta di un altro esperimento perché è il primo esperimento di modellazione 3D.
Sinceramente però preferisco decorare “in 2D”: le torte sembrano più complete e non mi piace che qualcosa vada sprecato. È facile che un pupazzetto di zucchero non lo si mangi anche perché può risultare stucchevole, invece un sottile strato di zucchero sopra la torta è piacevole al palato e si amalgama alla torta. Fino all’ultimo è stata forte la tentazione di riappallottolare l’unicorno e pensare a qualcos’altro. Invece…
Invece… è magnifico! Escludendo quelle di cui abbiamo già parlato, qual è la decorazione più bella che hai realizzato? Quella a cui sei più affezionata?
La più bella? Davvero non saprei. Dovreste dirmelo voi.
Quella che più mi ha messo alla prova è la torta “borsa Luis-Vuitton”, una vera sfida lanciata da un’amica per il suo compleanno. Però devo ammettere che sono molto soddisfatta del risultato, anche se non amo quel genere di borse. Per il mio compleanno invece mi sono fatta un piccolo e semplice mazzo di margherite.
Grande soddisfazione mi ha dato anche la torta a camice per la laurea in medicina di mio cognato.
In questi anni hai conosciuto professionisti del settore ai quali hai potuto chiedere consigli tecnici o un parere sulle tue creazioni?
L’unica occasione che ho avuto per confrontarmi con veri pasticceri è stata al Cake Design Italian Festival qualche settimana fa. Stavo cercando un libro di Carlos Lischetti, argentino, molto famoso anche in Europa. Lo aspettavo da qualche mese, mi sono avvicinata speranzosa al bancone per chiedere se avessero anche l’edizione in italiano ed è stato proprio l’autore a rispondermi “ma certo!”. Ho così avuto modo di far due chiacchiere con lui e mi ha anche autografato il libro. La fortuna di capitare nel posto giusto al momento giusto!
Parliamo ora di cose serie. Non soffri per il destino che aspetta a tutte tue torte? Tanta dedizione nella decorazione per finire affettate e divorate…
Hai ragione. Dopo ore ed ore di progettazione, preparazione, decorazione, è incredibile vedere che il tutto viene spazzolato in pochi minuti. Ma è un discorso che vale per tutti i piatti che richiedono una lunga preparazione. Tanto tempo per cucinare e quattro forchettate per mangiarli. Per fortuna ho le foto!
C’è però qualcosa che fa soffrire più di una torta mangiata: una torta distrutta. È quello che è successo per la prima comunione del mio cuginetto di Milano. Eravamo quasi arrivati a casa sua con la torta a due facce che gli avevo preparato quando mio marito non ha notato un dosso stradale e la torta a tre piani… i tre piani sono slittati. Era impresentabile. Che rabbia e che delusione. Però l’abbiamo mangiata ugualmente.
Bene, è stato un piacere fare questa chiacchierata con te Sveva. Complimenti per la fantasia, e ora siamo curiosi di scoprire cosa inventerai per ValsassinaNews…