"I lavoratori – scrivono FAI CISL e FLAI CGIL – respingono l’attuale impostazione della proprietà" e per questo proclamano lo stato di agitazione attraverso lo sciopero delle prestazioni straordinarie e quello della flessibilità. la risposta delle organizzazioni sindacali è nei confronti del piano che prevede in particolare la volontà di esternalizzare una parte del lavoro alla Norda, una delle realtà produttive più importanti del territorio che occupa moltissimi lavoratori valsassinesi.
La vertenza si è aperta in queste settimane e, come anticipato da VN, vede oggetto di possibili tagli e spostamenti sia i "colletti bianchi" sia il reparto che si occupa di carico e scarico.
Sono in corso comunque incontri tra le parti, ma l’indizione dello sciopero da parte di CGIL e CISL di categoria è un chiaro segnale dello stallo se non di una rottura nelle trattative. L’ennesima situazione problematica nel panorama industriale della Valle dove aziende piccole e medie ma anche autentici colossi evidenziano crisi di vario genere – strutturali o contingenti – a conferma di un quadro complessivo che stenta a dare segnali di ripresa, nonostante studi, analisi e speranze.
Nella settimana che ha registrato la drammatica notizia dell’avvio delle procedure per il fallimento di un pezzo "storico" dell’economia valsassinese quale la Grattarola Mobili, ecco l’agitazione lanciata alla Norda. E s’inizia a sentir parlare di famiglie di lavoratori di origine straniera in procinto di lasciare la nostra zona (fenomeno già in corso un po’ in tutta Italia), alla ricerca di altre aree messe meglio dal punto di vista occupazionale.
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E’ proprio crisi nera. E i Valsecchi stanno staccando la spina, pur se con una flebile speranza di "prendere in affitto" alcuni rami della storica azienda valsassinese. Ma la situazione è davvero tragica per l’impresa e dunque per decine e decine di famiglie, tutte della Valle.