La Comunità Montana non lascia le cose a metà e il seme (è proprio il caso di dirlo) piantato con il progetto pilota per il recupero della patata di Esino è stato rigettato anche per il 2013. La tutela della biodiversità e la promozione delle attività agrosilvopastorali tradizionali aveva già portato alla coltivazione sperimentale del tubero in Val d’Esino, consentendo di giungere ad alcune varietà con caratteristiche simili alla varietà utilizzata in passato.
L’iniziativa inoltre non ha solo consentito di riscoprire un aspetto della cultura gastronomica del territorio ma ha anche provocato un effetto domino che ha visto tra i protagonisti anche la patata di Esino. E così la Biancona è tornata in scena e, tra le iniziative, è stata prima inserita nel gioco da Tavolo “Esino è un paese in discesa” ed è quindi stata la regina della TartifolFest a settembre. A sostenere, promuovere e coordinare le iniziative inoltre anche un’associazione sul tema nata nel 2010.
Nel 2013 il progetto continua con il rinnovo dell’intervento dell’esperto perito agrario di Cuneo, Giraudo Ezio, che già collabora con il professore Bounous dell’Università di Torino e ha dato la propria disponibilità quantificando gli interventi in 2.520 euro.
Una seconda giovinezza per la patata di Esino quindi che, come descritto sul sito dell’associazione, “Ottima per farne gnocchi ed eccellente per ottenere una purea vellutata e consistente” certamente merita di essere gustata.