LA TRISTE STORIA DEL CAPRIOLO DI PASTURO. SOCCORSO, MA NON DALL’INVESTITORE



La scena dell’incidente è localizzata lungo la Provinciale della Valsassina, a poca distanza dalla Mauri. Qui, in prossimità di una "nota" doppia curva, l’ungulato viene colpito intorno a mezzanotte e mezza tra mercoledì e giovedì, oggi. Di là passa in quel momento l’auto di due fratelli di Primaluna che vedono il capriolo a terra e si fermano a soccorrerlo (diversamente dall’investtitore). Partono telefonate e si riesce a mettersi in contatto con l’agente della Polizia Provinciale reperibile "H24", che parte da Casatenovo e raggiunge la zona del sinistro.

L’animale, dell’età apparente di circa due anni, è ferito gravemente. Sembra inizialmente che la parte messa peggio sia una zampa ma presto si capisce che l’urto deve essere stato piuttosto violento. Viene subito trasferito verso l’ambulatorio veterinario convenzionato con la Provincia ma purtroppo non ce la fa e muore nella notte.

IN QUESTA PAGINA LE IMMAGINI DELL’INCIDENTE DI PASTURO

Come racconta il comandante della Polizia Provinciale di Lecco Raffaella Forni "Si tratta del secondo episodio simile in due giorni. L’altroieri, sempre in Valsassina, un’utilitaria con un’intera famiglia a bordo ha avuto un’esperienza analoga, investendo proprio un capriolo – anche in quel caso deceduto, ma sul colpo. Solo che allora è stato lo stesso conducente del mezzo a fermarsi e a segnalare l’accaduto". E qui emerge un particolare noto forse a pochi, rivelato dalla stessa dottoressa Forni: "La nuova stesura del Codice della Strada allarga anche agli animali l’obbligo di soccorso; in pratica, si incorre in sanzioni non solo se si omette di assistere una persona ferita lungo la strada, ma anche appunto se la vittima è un camoscio, un cervo o comunque un animale".

Nel caso di stanotte, sono stati due encomiabili ragazzi a fermarsi per cercare di aiutare lo sfortunato capriolo. Non così ha fatto l’investitore – ed è assai probabile, date le dimensioni e il peso dell’ungulato, che chi lo ha "centrato" con il proprio automezzo si sia accorto dell’accaduto. Anzi, come sottolinea Raffaella Forni "Se si avverte un colpo si deve sempre pensare di aver investito qualcuno, anche una persona…".

In questi ultimi giorni gli agenti reperibili sono costantemente al lavoro anche perché il risveglio della natura moltiplica le occasioni di intervento. Tra cigni feriti, daini che entrano nei giardini delle abitazioni ma anche tanti volatili da soccorrere, il lavoro si moltiplica per i 17 effettivi a disposizione nel Lecchese.

E purtroppo, in molti casi l’opera dei "Provinciali" si rivela inutile, malgrado gli sforzi che vengono profusi. Come per questi due caprioli che hanno trovato la morte nell’arco di 48 ore e a poca distanza l’uno dall’altro.

 

 

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