E SULLA ECONOMICITÀ DELL’ATO LA PICCOLA BARZIO MOSSE LA CORTE DEI CONTI…



La Sezione regionale di Controllo della Corte dei Conti ha infatti deciso di concocarsi il prossimo 2 luglio, alle 9:30, proprio per esaminare l’istanza presentata dall’amministrazione barziese. Formalmente il parere è stato richiesto dal sindaco Andrea Ferrari, ma come detto si tratta di una scelta condvisa, anzi la richiesta di muoversi in questo senso era partita come detto dall’opposizione.

Al centro della questione una domanda semplice quanto importante: se la nascita degli ATO (Ambiti Territoriali Ottimali per la gestione dell’acqua) doveva portare vantaggi economici ai Comuni, anni dopo l’avvento della Legge Galli quali sarebbero questi famosi vantaggi? Sono grandi le preoccupazioni in tal senso da parte delle amministrazioni – certo non solo di quella di Barzio.

A cascata, il sistema della gestione dell’acqua pubblica nel Lecchese ha portato ad esempio ad una situazione di morosità da parte di Idrolario che ancora non sa indicare quando salderà i debiti coi Comuni (rate dei mutui trasferite dai paesi appunto alla stessa Idrolario). Se il presupposto della Legge Galli era la maggiore economicità del servizio, oggi i dubbi sono piuttosto forti.

ATO vantaggiosa? si è chiesta Barzio. Non solo non risulta rispettato il famoso principio di economicità – sostiene il municipio dell’Altopiano – ma i costi del servizio sono addirittura e decisamente aumentati rispetto alla precedente gestione "in proprio", con un conseguente spropositato aumento delle tariffe.

Ne sapremo di più dopo martedì prossimo. E non è da escludere a priori che l’istanza della piccola località valsassinese riesca ad ottenere qualche risultato – se non altro risposte ad un quesito che sono molti a porsi (enti locali ma anche semplici cittadini).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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