Della questione si occupa il legale incaricato da Villa Migliavacca, un nome importante nel panorama degli avvocati specializzati in materia ambientale: la dottoressa Paola Brambilla dello Studio Brambilla Maestroni e Associati di Bergamo, presidente regionale del WWF lombardo [nella foto a destra].
La richiesta è che il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche accolga il ricorso, annullando in tutto o in parte la concessione di derivazione impugnata – un provvedimento dirigenziale del Settore Ambiente ed Ecologia, Caccia e Pesca della Provincia di Lecco che appunto concede l’acqua del torrente Troggia ad uso idroelettrico.
Punto nodale, il fatto che l’area introbiese interessata fa parte della lista dei cosiddetti "geositi" della Regione Lombardia, ai sensi dell’art. 22 del Piano paesaggistico regionale, fatto dal quale deriva un vincolo paesaggistico che impone il mantenimento dell’integrità e riconoscibilità dei luoghi sotto il profilo geomorfologico.
Vi è inoltre un altro vincolo paesaggistico di natura ambientale (di cui in questo caso è soggetto l’intero territorio comunale), originato dalla sua bellezza.
Il prossimo "round" dunque andrà in scena a Roma mercoledì 3 luglio.
Riusciranno le motivazioni (contenute nelle 19 pagine del ricorso del Comune) a bloccare l’ennesimo sfruttamento delle acque valsassinesi? Se ne riparlerà a metà della prossima settimana – ma non è detto che la partita si vada a chiudere già allora.