BETULLE, UNA VOCE FUORI DAL CORO: ”SE MI AVESSERO ASCOLTATO, QUELLA STRADA…”



Lui preferisce rimanere anonimo, ma per decenni ha operato in Valsassina. E a suo tempo aveva lanciato un’idea che avrebbe potuto scongiurare evenienze "drammatiche" come quella in corso, con l’isolamento dei Piani delle Betulle a causa del blocco della funivia deciso unilateralmente qualche giorno fa.

"La proposta era molto semplice – ci confida l’ex amministratore – si trattava di rendere praticabile la strada, anche abbastanza corta, intorno ai 2-3 chilometri, che da Paglio conduce fino a Prato Cainarca. Niente macchine alle Betulle, dunque, ma il raggiungimento su 4 ruote di un’area vicina, dove magari realizzare dei box interrati. in questo modo, in caso di problemi con la funivia, il comprensorio non sarebbe rimasto isolato. E i costi non erano (e non sono) proibitivi, considerando oltretutto che la funivia prima o poi andrà sostituita e che una strada ha minori necessità di manutenzione rispetto ad un impianto di risalita. Ma naturalmente quella era una soluzione intelligente e praticabile, quindi è rimasta sulla carta, una proposta inascoltata… Adesso, a distanza di anni, forse chi l’ha scartata si starà rendendo conto di avere sbagliato".

Nel frattempo, qualcosa si muove se non altro sul fronte della ripresa dell’attività della funivia – come anticipato ieri da questo giornale. La prossima settimana dovrebbe avvenire un ulteriore incontro tra l’ITB e il Comune di Margno, probabilmente decisivo.

 

 

 

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