PRATO SAN PIETRO: ”MA LA CORRETTEZZA DOV’E’?”



Prima di essere scambiati per le pagine di un libro di Vitali diciamo subito che consideriamo la lettera come un sasso lanciato nello stagno. C’è sovente un sopito contrasto tra gli organizzatori di eventi collettivi da una parte e gli esercenti dall’altra che si sentono defraudati di una parte della loro clientela. In questa lettera addirittura è chi gestisce la festa a percepirsi come vittima di concorrenza sleale. E’ vero che nei momenti di crisi e di portafogli serrati ai commercianti serve una marcia in più, un salto d’ingegno per superare il contesto difficile. Alla fine solo i più capaci resteranno sulla piazza.

In ogni caso il testo ci permette di lanciare una riflessione collettiva sul piccolo commercio, sulla forza del volontariato che ormai in assenza di denaro pubblico cerca comunque di mantenere vive le tradizioni dell’aggregazione, chiunque può partecipare. Potrebbe diventare un proficuo confronto.

La lettera qui sotto arriva da Prato San Pietro e riguarda la festa patronale del paese, attualmente in corso.

"Gentile Direttore di Valsassinanews

le scrivo per segnalare una situazione alquanto incresciosa. Come è noto Prato San Pietro in questi giorni è in festa, con birra e piatti tipici prodotti e serviti sul posto per i villeggianti e i turisti di passaggio: il guadagno che ne deriva dalla vendita di questi prodotti, credo, sia fondamentale per mantenere in vita una tradizione esistente da sempre, come la festa in questione.

Il problema che le segnalo non è nuovo: un locale di relativa recente apertura da anni aproffitta in maniera palesemente scorretta della festa, allestendo SOLO I GIORNI DELLA FESTA una spina per la birra nella zona adiacente al bar, cercando di attirare e "rubare" qualche cliente alla festa patronale. Ma da quest’anno il locale si è superato, appendendo anche uno striscione pubblicitario dove, a caratteri cubitali, pubblicizza "Degustazione birra artigianale tedesca". La cosa mi sembra alquanto scorretta, sopratutto nei confronti dei ragazzi della festa che ci mettono mesi per si che tutto funzioni al meglio, per cercare di portare quanta più gente a Prato San Pietro, anche per riempire i locali del paese. Così facendo la festa perde una delle poche fonti di guadagno, mettendo a rischio la continuità di una tradizone pluri decennale e, perchè no, mettendo a rischio anche i guadagni degli esercizi commerciali per i week end di Santa Maria Maddalena negli anni a venire.

A questo punto mi chiedo: ma la correttezza dov’è?

Con un minimo di intelligenza il problema si risolverebbe: non servono striscioni pubblicitari per attirare gente, in un giorno di festa in un locale che da direttamente in una delle piazze princiali del paese.

Ricordo che lo stesso locale, o meglio i suoi clienti, creano durante tutto l’anno notevole disagio alla circolazione del paese, parcheggiando in maniera alquanto libera le proprie vetture ovunque, senza che nessuno abbia mai mosso una foglia per risolvere il problema."

lettera firmata

 

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