Ogni due domeniche pubblichiamo i corsivi corrosivi del misterioso censore dei vizi pubblici e privati in Valsassina e nei dintorni. Stavolta ce n’è per la tragicomica vicenda della funivia Margno-Piani delle Betulle (la rubrica ci è arrivata come sempre via mail, prima dell’evoluzione con ITB e Regione protagoniste, ma il ragionamento di Ciceruacchio resta ugualmente attuale), per il progetto fallito di Comune unitario tra Taceno, Parlasco e Cortenova e infine per la scelta che puzza di semi privatizzazione nel campo dell’acqua pubblica, con l’affidamento della gestione idrica alla neonata Idroserv ice.
* La pochade della funivia per il pian delle Betulle ha dell’incredibile. La ITA (col bilancio in profondo rosso), concessionaria per conto del comune della sua funzionalità, ha deciso unilateralmente di non fornire più questo servizio, stipulato con tanto di formale protocollo. Il suo consiglio si è dimesso e ha staccato la corrente elettrica all’impianto.
Altrettanto incredibili per la loro inefficacia, sono le prime dichiarazioni del borgomastro di Margno, Massimiliano Malugani il quale, anziché denunciare la ITA alle autorità competenti per la soppressione di un pubblico servizio, si limita ad affermare che “la chiusura della funivia, servizio di trasporto pubblico locale, nel pieno della stagione estiva, è un evento inaspettato e gravissimo che provoca disagi e disservizi per i residenti, i turisti e le attività economiche e se ne scusa (bontà sua), …. sono in corso di verifica tutte le possibili e legittime azioni che, in qualità di proprietaria degli impianti, è possibile intraprendere per la ripresa del servizio (cosa aspetta?), …. al momento, purtroppo non sussistono elementi per indicare una data certa per la riapertura della funivia (ma scherziamo?)".
In sostanza, se ne frega anche dei turisti che, bontà loro, portano risorse al paese, e per di più, non si cura della figuraccia che offre all’immagine della valle.
Questo è doroteismo vecchia maniera che questa maggioranza, ahimè, incarna sin dalla sua nascita. Se andassero a casa il paese tirerebbe il fiato.
* E’ tramontata l’idea di costituire un unico comune, ad obbedienza PDL-formigoniana, con la fusione di Taceno, Cortenova e Parlasco. Progetto, tra l’altro, già scartato dalla regione per insufficienza di cittadini residenti.
La borgomastra uscente di Taceno, Marisa Fondra, ha mollato l’Alta Valsassina e ha chiesto all’Unione dei Comuni di Centro Valle di potervi farne parte.
Una saggia e inevitabile decisione che poteva essere presa prima senza rincorrere sogni di bottega politica. Meglio tardi che mai.
* Con i risultati del referendum del 2011, il governo dell’acqua è di diritto pubblico.
Il “Comitato lecchese per l’acqua pubblica” si è battuto, invano, per promuovere la realizzazione di una società pubblica non privatizzabile, controllata dai comuni, e non interessata a criteri di profitto.
L’intento non è riuscito perchè, in quel di Lecco, un partito trasversale che coinvolge i maggiori esponenti del PDL e del PD (tutti di estrazione democristiana), se ne frega di questa volontà popolare ed è prossimo a far sì che la gestione dell’acqua venga trasferita alla Idroservice srl, società privata controllata da Lario Reti Holding spa. In sostanza, l’esatto opposto della volontà referendaria.
La maggioranza dei borgomastri, per disciplina di partito o semplicemente in buona fede, hanno assecondato questa operazione. Nel bene come nel male, ne risponderanno ai cittadini che li hanno eletti.
Il borgomastro di Lecco Virginio Brivio, al secolo Quaresima, escludendo che questa operazione porti alla privatizzazione dell’acqua (pur sapendo che giuridicamente la Idroservice può farlo), si rivolge minaccioso nei riguardi di coloro che pensano di ricorrere. Che non sarebbe affatto una cattiva idea.
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Angelo Brunetti detto Ciceruacchio (Roma, settembre 1800 – Porto Tolle, 10 agosto 1849) fu un oste e un patriota italiano, che combatté per la seconda Repubblica romana, alla cui caduta fuggì con Giuseppe Garibaldi per raggiungere Venezia. Il soprannome ciceruacchio, datogli da bambino, è la corruzione dell’originale romanesco ciruacchiotto (grassottello).
[da Wikipedia.it]