Sui temi al centro del dibattito ed in particolare sulle questioni legate all’edilizia abbiamo ricevuto in questi giorni due interventi – inviati rispettivamente da un villeggiante e da un residente nella frazione di Maggio – che pubblichiamo di seguito.
A Valsassina News
Al Sindaco di Cremeno
Ho letto la ”querelle” tra il consigliere Terzaghi e l’Assessore Carissimi.
Siccome villeggio a Maggio da quand’ero ragazzino e ho visto la spaventosa trasformazione di questo che fu “”un angolo di paradiso”” montano vicinissimo a Milano, volevo dare la mia opinione, il mio contributo al dibattito sul tema.
Mi sembra di aver capito che, come sempre, il tema è di tipo urbanistico/edilizio in ordine a consentire o meno edificazioni con fronti superiori alla lunghezza di 20 metri, nonché la necessità di “”fermare”” iniziative burocraticamente in corso.
Oggi devo spezzare una lancia a favore di Terzaghi non sicuramente di Carissimi.
Carissimi dice: “”…il passato…”” Si il passato è passato, però dovrebbe essere utilizzato come esperienza da non ripetere, non da far perdurare perché le pratiche sono “””….in corso””.
L’Amministrazione ha la possibilità di esercitare il suo potere in tema paesistico/ambientale; basta volerlo !!
Si convocano le parti e si “”ricontratta”” l’argomento !
Certo è che se l’Amministrazione si avvale ancora di certi professionisti (quelli citati da Carissimi) come consulenti e/o suggeritori, significa che il passato non è servito a niente; neanche a fare esperienza !
Certi professionisti nominati da Carissimi sono quelli che hanno contribuito – con i loro ruoli di consulenti – a “”distruggere”” questo ex angolo di paradiso.
Grazie a loro ed anche ad amministrazioni conniventi o incompetenti (del passato) Cremeno e Maggio sono oggi quello che sono!!
Il ricordo di questo recente “”passato”” deve fare esperienza per non ripetere errori nel presente e consegnare al futuro un ambiente che non sia peggio di quello che abbiamo avuto.
Grazie,
CARLO RHO
Maggio
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Egregio Direttore,
formulo la presente quale riscontro all’articolo da Lei pubblicato, contenente la risposta del Sindaco del Comune di Cremeno, alla mia precedente missiva.
In primo luogo La ringrazio per lo spazio concessomi nonché per le considerazioni da Lei espresse, cui mi associo, circa l’illogica risposta del Sindaco.
Penso che la mia precedente lettera, ponesse all’attenzione dell’amministrazione comunale, domande e considerazioni inerenti una realtà del paese, ove sono in discussione interessi pubblici e sicurezza dei Cittadini.
Pertanto non comprendo perché il Sindaco ritenga più opportune istanze riservate, da discutere, (quasi sembrasse di nascosto), tra le mura istituzionali.
La chiarezza, la trasparenza e l’informazione aperta, sono fattori indispensabili, per ridare credito alla politica, che anche a carattere locale pare sempre più bistrattata dalla gente.
Vorrei inoltre rassicurare il Sindaco, che anche diversi altri Cittadini avrebbero il piacere di conoscere le risposte a quanto da me richiesto, seppure sovente le discussioni si limitino ai bar o alla strada.
L’attuale maggioranza ha stra-vinto le elezioni, anche grazie a promesse rivolte ai Cittadini, per una diversa concezione urbanistica del territorio, che comprendesse nei fatti spiegazioni concrete rispetto situazioni ereditate ! Invece più che mai perseverano o il silenzio, o risposte che nulla dicono in termini concreti.
Quanto sopra vale anche dopo la risposta dell’Assessore Arrigoni Neri, che gira attorno alle domande da me sottoposte nella mia precedente lettera.
Nel dubbio di non essere stato sufficientemente chiaro cercherò di riformularle in altro modo, più diretto, prendendo anche spunto dalle affermazioni dell’Assessore stesso.
Quali sono gli aspetti della convenzione urbanistica che l’attuale amministrazione non condivide ? Forse alcuni contenuti della stessa non danno nel concreto la sensatezza dell’interesse pubblico ?
Come mai risulta collegato all’intervento di Maggio, anche un altro intervento in quel di Cremeno ?
Perché dei contenuti di trattativa non può essere informata la cittadinanza, essendo coinvolto il pubblico interesse ?
E’ normale che una porzione della costruzione sia stata realizzata e poi demolita ? Come mai ?
Infine, ma non per importanza, se le trattative vanno per le lunghe, come sembra, i Cittadini sino a quanto dovranno restare con una visibilità limitata, in uscita dallo stop ?
Bisogna aspettare che qualcuno si rechi a chiedere i danni al Comune di Cremeno dopo aver fatto un incidente in fase di svolta in direzione Lecco, o si avrà almeno la decenza di spostare all’interno di un paio di metri la recinzione che delimita il “mostro edilizio” visto che non sarebbe di intralcio a nessun operaio impegnato nei lavori (fermi)?
Mi aspetto quindi un celere riscontro in cui si faccia luce su di una realtà per niente chiara e che così gestita, da l’impressione di voler nascondere e coprire responsabilità pregresse e attuali.
Se detto riscontro non perverrà dovrò mio malgrado ribadire il mio rammarico e l’amarezza di una fiducia non ripagata nei fatti.
Cordiali saluti,
Fabrizio Duca