E allora ecco una nuova lettera, stavolta dai toni aspri, rivolta al mondo della Sagra e a chi vi sta intorno. Che, dati i contenuti della missiva pubblicata in questa pagina, invitiamo a replicare: sono talmente dirette e stringenti le affermazioni dell’ex presidente della Comunità Montana da farci richiedere una risposta – per evitare che manchi il contraddittorio diciamo così "alla luce del sole".
La missiva è, come sempre su VN, in forma integrale e senza censure. Altrettanto avverrà per le eventuali controrepliche.
Egregio Direttore,
come da copione le voci fuori dal coro che non si allineano alle lodi del momento, comunque poche, non sono viste di buon occhio. Intendo riferirmi alle considerazioni che il sottoscritto ha espresso su ValsassinaNews, sempre più letto e apprezzato quale autorevole strumento di informazione politico-amministrativa in Valsassina ma non solo.
Segnatamente mi ero riferito alla conclamata e condivisa necessità che ha la l’attuale Sagra delle Sagre, di mutar pelle e interiora. Nel frangente ho prestato la penna a chi, oltre al sottoscritto, la pensa così ma per motivi suoi, preferisce non manifestare apertamente tali convinzioni. Pena qualche ritorsione "politico amministrativa"?
Si sappia che i giornalisti, soprattutto quelli senza padroni e regolarmente iscritti all’Albo professionale, non inventano le notizie ma semplicemente raccolgono "i rumors" che nella fattispecie sono molti, molto ramificati e ben consolidati nel tempo. Della serie: nessuno lo sa ma tutti lo sanno! Onestamente non capirei se qualcuno si fosse risentito solo perché, una volta in più, è stata ufficializzata questa situazione. E’ legittimo applaudire ma lo è, altrettanto, criticare in modo costruttivo, stimolando soluzioni ormai mature.
Ho saputo che non è piaciuto il mio riferimento ai “numeri” storicamente attribuiti ai visitatori della kermesse agostana. Auguro di cuore di raggiungere e superare nel 2013 il traguardo dei 230.000 e più ma, finché si contano le auto e poi si moltiplica per quattro o cinque, potenziali occupanti, ci sarà sempre chi dubita ma anche chi ironizza allegramente. O è cambiato il metodo di calcolo?
Il perdurare della crisi economica favorirà certamente l’aumento dei visitatori che almeno un giretto in Valsassina, se non proprio una vacanza al mare, se lo vogliono permettere. Altro rècord, altra medaglia quasi assicurata!? Si comprende che ogni anno ci sia l’esigenza di parlar di "successone" sventolando i cento e più stand, come se fosse un’impresa titanica raggiungere "il quorum". Però!
Qualcuno degli stessi organizzatori, infatti, nel recente passato diceva in giro che:"Se accettassimo tutte le richieste che arrivano, raddoppieremmo e più il numero degli espositori, correndo però il rischio di avere troppi stand che propongono le stesse merci. Questo mica è un mercatone!!". Ci sarà pure la crisi ma in molti, potendo, non avrebbero perso l’occasione di esporre i proprio prodotti agli occhi dei frequentatori di questa ormai consolidata passerella estiva. Dunque…
Non invento proprio nulla ma, in compenso, ho buona memoria e se qualcuno ha da dire qualcosa lo faccia ma non dietro le quinte, in comodi e ben retribuiti uffici. Oggi, non se ne ricordano più? Qualche Sagra l’ho vissuta anch’io in prima linea e smentirmi, sarebbe un’impresa tutta in salita, visto che sono sempre ben informato. Si sappia, comunque, che non temo il confronto neppure con chi a livello istituzionale, ahilui, in questo momento rappresenta poco più che se stesso.
Lo stesso "scienziato" della politica, sempre nelle terre alte, poco addietro e riferendosi alle mie non gradite incursioni nelle problematiche locali, ebbe a dire: "Basta Baruffaldi in Valsassina!!". Manco se la Valle fosse roba sua. Che a dirla tutta politicamente, questo bel tomo, attualmente conta come il due di picche quando la briscola è cuori, cioè meno di niente. Ad andarci di mezzo, purtroppo, sono le mancate opportunità per il nostro territorio? Repetita iuvant! Ognuno fa il suo mestiere: il giornalista scrive ma senza dimenticarsi di essere anche un cittadino e un contribuente. Non si può?
Tornando alla Sagra. Quando si opera su spazi pubblici, bisogna essere pronti a render conto del proprio operato e delle proprie scelte, anche nel bel mezzo dell’evento e senza chiudersi a riccio, rifugiandosi "nel déjà vu e nel déjà sentù". Si chiama trasparenza e non lesa maestà: se poi non ci sarà sempre l’applauso, pazienza. Al dunque, ben venga il quasi esotico tocco dello champagne francese sbarcato in Valsassina. E’ forse questa la sbandierata cifra del rinnovamento e dell’internazionalizzazione della Sagra? Mi sembra un po’ poco.
Se non c’è dell’altro, in attesa di futuri e sempre possibili miglioramenti, va bene pure questo ma nel frattempo si valorizzino anche le nostrane bollicine che, nella vicina zona del Franciacorta, non hanno proprio nulla da invidiare alla "grandeur" d’oltralpe. Certe nostre ottime bottiglie saranno già presenti in Sagra ma, negli anni scorsi, non ho mai sentito nessuno "vantarle giù" con la stessa enfasi che, invece, è stata riservata all’unico e un po’ anonimo produttore francese.
Capisco le esigenze di ospitalità ma l’anima del commercio, mi consenta Signor Direttore, è un’ altra roba. Alla prossima… Sagra?
Lunga vita alla Sagra delle Sagre!!
Claudio Baruffaldi