Siamo tutti chiamati a lavorare nella vigna del Signore: c’è chi dice SI’, ma poi non va; c’è chi dice No, ma poi va: è quasi normale anche oggi all’inizio ormai di un nuovo anno pastorale…
Penso però che oggi la parabola debba essere piuttosto aggiornata: oggi a quel padre è nato un terzo figlio: uno ammalato di un torrente di chiacchiere, uno che deve accusare con tono duro e tagliente, uno che denuncia le responsabilità del padre che deve soltanto ascoltare (sono le caratteristiche di un figlio moderno)…
E intanto la vigna è lì…che aspetta…qualcuno che si dia da fare…Il terzo figlio è un tribunale ambulante…, analizza, processa, condanna, ma non fa nulla…Al massimo arriva al "si dovrebbe"…Mai arriva al "devo"! Ipocrisia, bella e buona!
Ma potrebbe arrivare anche un quarto figlio…: il figlio del silenzio! Vede che c’è da fare…Ascolta il padre…Va e fa…coniuga il verbo "dovere" in "devo" (prima persona singolare)-
C’è buio nella vigna? Lui accende il suo fiammifero… C’è fango in giro? Lui crea uno spazio pulito…
Ci sono cumuli di slealtà, di incoerenza, di egoismo? Lui agisce in modo contrario! Gli piovono addosso i sassi della critica? Lui li raccoglie: gli posso servire per battersi il petto… Ci sono troppe chiacchiere in giro? Lui chiude la bocca, si rimbocca le maniche, apre le mani e si mette al lavoro…
Se non altro alla sera la vigna sarà un po’ più pulita…e il padre "ascolterà il silenzio" di questo figlio…
E TU, tra il figlio del sì-nò, e quello del NÒ-SI’, quello dei giudizi e delle chiacchiere e quello del silenzio operoso, a quale assomigli?
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