E’ morto a 69 anni, Agostino Spotti, notissimo ad Introbio e non solo. La conferma viene da questa lettera giunta alla nostra redazione da un lettore dell’hinterland lecchese. E’ rivolta ad una delle figlie del parrucchiere, i cui funerali si sono celebrati ieri.
Cara Diana e famiglia,
in questo tempo di dolore, non potendo essere presente alle esequie, penso da qui al tuo papà.
Di quando al Bar Cascata, tantissimi anni fa, raccontava a noi ancora in calzoncini corti, della Sua amata pesca, del cucchiaio e della mosca, che però non era una mosca vera.
Del Pioverna che nasconde le trote solo per chi non ha pazienza.
Ricordo di quando, in piedi, sulla soglia del suo negozio, a noi di pochi anni, controllava che non rompessimo i fiori e le piante della vetrina del Guido fiorista.
Di quando dovevo andare dai dottori a Milano e bisognava tagliare, bene, i capelli. "Oggi si va dal Tino, vedi di non far tardi con quel pallone all’oratorio, almeno oggi" mi ammoniva la mia mamma. Ricordo il profumo con la pompetta, il talco da una spazzola e quella riga dritta dritta, perfetta, di cui mi facevo vanto, (di cui ancora, pensandoci, sorrido e mi faccio vanto)
E’ questo il ricordo che porto con me del tuo papà. Nel dolore della perdita il ricordo è la preghiera per ringraziare di averlo conosciuto. Di aver incrociato del tempo con lui.
Ti abbraccio forte come la gioia dei ricordi che nessuno – almeno quelli – può portare via. Ricordi del tuo papà sempre sorridente, cortese anche con noi pesti sempre in strada.
Tuo papà una persona buona, una persona bella.
Per me, per tutti noi, piccoli e grandi, che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo.
Paolo
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