La giornata mondiale del risparmio è legata all’economista Maffeo Pantaleoni che ne ispirò la proclamazione in un discorso tenuto a Milano nel 1924, durante il Primo Congresso Internazionale del Risparmio. Nell’occasione Pantaleoni propose un parallelismo tra il risparmio e l’educazione, non unicamente economica, della società. Un uso migliore delle risorse in quest’ottica è quindi da intendersi come una modalità per la promozione sociale, nonché per mantenere un clima di fiducia verso il futuro, specialmente a vantaggio delle giovani generazioni.
Indubbiamente quasi novant’anni dopo il risparmio è ancora alla base dell’economia e punta ad essere motore di sviluppo delle comunità locali, ma il contesto è sicuramente cambiato, anche perché le difficoltà che quotidianamente affrontano le famiglie non sono mistero. A causa dell’aumento dei costi vivi e,spesso la riduzione delle entrate è sempre più difficile riuscire a mettere da parte qualcosa.
L’ACRI (Associazione delle fondazioni di origine bancaria e delle casse di risparmio italiane) l’indomani della scorsa edizione ha infatti evidenziato la tendenza appena descritta. Tra i dati raccolti emblematica la risposta in merito alle condizioni attuali e a fronte del solo il 3% di italiani che afferma di veder ripagati gli sforzi per migliorare le proprie casse, ben il 26% delle famiglie sostiene di aver subito un peggioramento del proprio tenore di vita.
In base a quanto raccolto da ACRI inoltre la percentuale delle famiglie risparmiose sarebbe scesa dal 33% al 28% e l’80% degli intervistati ammette infine di non riuscire ad individuare un investimento sicuro.
Tornando sul territorio, a Premana la Banca della Valsassina organizza martedì 29 un incontro con gli studenti del paese per aiutare a comprendere e capire il risparmio, da sempre motore economico di un territorio.