La giunta Invernizzi ha riconfermato l’aliquota IMU dell’8,5 per mille come nell’anno precedente, sebbene nelle intenzioni volesse limitarla a 7,6 punti. La decisione è scaturita a seguito del decreto governativo atteso per aprile ma redatto, con colpevole ritardo, solo a fine ottobre e nel quale si impone che la comunità di Cremeno versi al Fondo di solidarietà comunale oltre 1.100.000 euro su un incasso totale di 2.345.000 euro. Per far fronte a tale obbligo senza disattendere il rispetto del bilancio, sul quale da quest’anno incide anche il Patto di stabilità, l’amministrazione non ha potuto far altro che riconfermare l’aliquota massima.
A tale proposito il nostro giornale ha già dato voce alle preoccupazioni degli amministratori dell’Altopiano, quattro comuni turistici che complessivamente vengono privati di ben 5 milioni di euro a favore del Fondo di solidarietà.
Altri aspetti finanziari sono passati sul tavolo del consiglio a partire dall’assestamento del bilancio. Il sindaco da inoltre comunicazione della disponibilità nelle casse comunali di un avanzo di bilancio della pro-loco (soldi impegnati per le manifestazioni estive ma non spesi) e dell’avvenuta estinzione di un mutuo pari a 61.400 euro contratto con la Cassa deposito e prestiti dalle precedenti amministrazioni.
Essendo in scadenza la convenzione per l’affidamento di tesoreria comunale, attualmente presso la Deutsche Bank che ne ha rifiutato il rinnovo, è stato predisposto un nuovo bando. Attualmente la convenzione prevede che la banca riconosca al comune un canone annuo di 6.000 euro; le nuove normative che impongono la giacenza dei fondi comunali esclusivamente presso la Banca d’Italia lasciano prevedere la perdita di questo canone per gli anni futuri.
Nella seduta ha trovato spazio l’interpellanza del consigliere indipendente Paolo Terzaghi al sindaco circa la prestazione richiesta ad un avvocato senza informare preventivamente il consiglio e le dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino ad un quotidiano. Circa questo secondo punto Pier Luigi Invernizzi ha ritenuto la sede non propria per analizzare dei contenuti giornalistici; per quanto riguarda la consulenza richiesta ad un avvocato il primo cittadino ha motivato il rapporto di lavoro come “supporto meramente tecnico” che comporta solo un impegno di spesa, e nel momento in cui fosse necessario attivare la prestazione dell’avvocato il consiglio ne sarebbe immediatamente messo al corrente. Invernizzi ribadisce di “agire nell’interesse dell’intera collettività” e non tarda a definire quella del consigliere Terzaghi una “interpellanza senza logica”.
Il vicesindaco Luigi Carissimi interviene nel giustificare la scelta di appoggiarsi ad un avvocato: sono infatti prossime le scadenze di due convenzioni con importanti imprese edili attive nella frazione di Maggio su progetti non ancora conclusi, e la necessità di stabilire condizioni vantaggiose per la comunità ha reso opportuno muoversi alla ricerca di uno studio legale che potesse eventualmente essere di supporto agli uffici tecnici del Comune.
Terzaghi ad ogni modo si dichiara non soddisfatto della giustificazione di Invernizzi e legge una sua controreplica redatta prima di conoscere i contenuti della relazione del sindaco. Nella discussione interviene anche Mario Bianchin del gruppo di minoranza che non trovando nulla di male nella consulenza di un avvocato chiede però a Terzaghi di non dubitare dell’onestà dei precedenti amministratori evitando illazioni e “mezze verità che fanno passare per banditi o per pagliacci” professionalità di tutto rispetto.