CONSIGLIO INTROBIO: TACENO NELL’UNIONE È SEMPRE PIÙ UNA PATATA BOLLENTE



Conti che non tornano, soldi che mancano, impotenza di fronte allo stato che ormai usa i Comuni come fonte di prelievo per coprire i buchi.  Nemmeno l’ultimo consiglio introbiese di ieri sera ha cancellato questa sensazione, infatti, il primo intervento, quello del sindaco Rupani ha confermato la regola: le sorprese in questi ultimi mesi non finiscono mai. E sono sorprese sempre negative, quasi sempre di valore monetario come ad esempio la mancata restituzione del dovuto da parte dello stato all’Unione dei Comuni che nel 2013 non riceverà 52mila euro che le spettano, denari che andavano a coprire servizi e che dovranno essere sborsati dai Comuni lo stesso, suddividendoli tra i cinque paesi dell’Unione. 

Inoltre, ad Introbio mancheranno altri 56mila euro che il Comune dovrà restituire ad una ditta privata per degli oneri di costruzione pagati nel 2006 per permessi accordati per alcuni immobili (nove in totale) che non sono stati ultimati e per quel motivo l’impresa in questione chiede indietro questi soldi – che però sono già stati spesi. 

Dunque, il Comune dovrà restituire (in comode rate si può dire, visto che la cifra verrà dilazionata) seimila euro subito, 10mila nel 2013, 15.000 nel 2014 e 11.800 nel 2015) parte della cifra incassata anni addietro.

Oltre alle "brutte" notizie, il consiglio comunale di Introbio ha votato e soprattutto discusso in maniera esaustiva la richiesta del Comune di Taceno di far parte dell’Unione dei Comuni.  Anche se l’adesione è stata votata positivamente (assente alla votazione l’assessore Brini per protesta contro lo Stato e voto negativo del consigliere Magni) i pareri dei presenti in aula era quasi unanimi: l’ingresso di Taceno all’Unione provocherà dei disservizi per tutti quanti. Solita storia: pochi vigili e tanti paese, impossibilità di assumere nuovo personale, assistente sociale che dovrà dedicare del tempo anche alla popolazione di Taceno. 

"La coperta è corta e non c’è niente da fare" è stato in poche parole il pensiero di tanti in aula, Magni ha parlato di un futuro grigio con sempre meno disponibilità economica, polemizzando sul fatto che "quando abbiamo dovuto distribuire i soldi dell’acqua di Val Biandino, anche Taceno ha avuto la sua parte".

"Perché se la famiglia sta bene (si fa per dire) come è ora, dobbiamo portare un altro figlio in casa?" ha detto Magni, concludendo con una domanda al sindaco Rupani: "Cosa ci dà la Regione se accettiamo Taceno nell’Unione?". L’assessore Acquistapasce ha invitato pubblicamente il sindaco Rupani ad "uscire dell’Unione e pensare a creare un altro tipo di alleanza", Selva ha parlato di solidarietà con Taceno, Spotti si è dimostrato d’accordo con l’ingresso del nuovo Comune nell’Unione.   

 

 

 

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