UN QUARTO DEL BILANCIO ALLO STATO: A BARZIO RIFLESSIONI IN CONSIGLIO



Il Ministero dell’Interno ha stabilito che il Comune di Barzio debba versare al Fondo per la Solidarietà dei comuni la quota di 1.321.585,00, raddoppiando la cifra del 2012, incidendo per un quarto sulle casse di Palazzo Manzoni e non lasciando alternativa agli amministratori locali.

Lo sdegno in merito a questa imposizione è parso pari alla sensazione di impotenza. Pubblichiamo di seguito la dichiarazione di voto pronunciata dall’assessore Silvia Crippa nella quale si legge con chiarezza la condizione finanziaria dell’ente e l’atteggiamento assunto dalla giunta Ferrari. Daremo poi conto delle riflessioni che ne sono sorte.

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Punto n. 6 O.D.G.– Esame ed approvazione variazione al bilancio di
previsione esercizio 2013 – II provvedimento. Assestamento generale ai sensi
dell’art. 175 C.8 D.LGS. 267 / 2000

Prima d’andare ad esaminare questa sera l’assestamento generale di bilancio, mi preme esprimere alcune

considerazioni di carattere generale: in questi anni e in particolar modo negli ultimi documenti contabili

approvati, questa Amministrazione ha dovuto improntare le proprie decisioni seguendo imposizioni dettate

dall’alto e improntate su meri principi contabili volti al risanamento dei conti pubblici.

Più volte è stato espresso in questa sede da me e da tutto il Consiglio Comunale, sempre nel rispetto

delle istituzioni e del ruolo qui ricoperto, un forte disappunto e un’aperta contestazione verso gli ultimi

interventi governativi che di fatto hanno gravato pesantemente sull’autonomia degli Enti Locali ma

soprattutto sulle “tasche dei cittadini”.

L’IMU, con l’incostanza normativa che ha caratterizzato questo nuovo tributo, ha di fatto dettato le regole

nella predisposizione dei nostri bilanci imponendo un aumento delle aliquote stabilite dallo stato per far

fronte al mancato introito di trasferimenti statali e per poter garantire i servizi essenziali per la nostra

cittadinanza e per la vocazione turistica del nostro paese.

Questo costante clima di incertezza amplificato da continue modifiche ai tributi locali, da un radicale

taglio dei trasferimenti dello stato verso i comuni, dall’estensione del patto di stabilità ai comuni di piccole

dimensioni ha inciso in maniera sostanziale sulla nostra capacità di programmazione degli investimenti,

limitando inoltre l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione accantonato grazie a politiche virtuose.

A metà Novembre il Ministero dell’Interno ha pubblicato i dati relativi agli importi da destinare al fondo

di solidarietà; si tratta per la maggior parte dei comuni di importi “al positivo” cioè di maggiori introiti per

l’Ente, nel nostro caso invece, tali dati hanno superato ogni nostra peggiore aspettativa raggiungendo un

importo complessivo di euro 1.321.585,00 così suddiviso: €. 767.106,82 (quale quota del gettito Imu 2013

ad aliquota base che sarà trattenuta a ciascun comune per alimentare il Fondo di solidarietà comunale) +

555.477,35 importo a debito dovuto alla voce regolazione rapporti finanziari sul fondo di solidarietà 2013.

In considerazione di ciò, con enorme sforzo di tutti (mi soffermo per un sentito ringraziamento a tutti

dipendenti e in particolare alla segretaria e al settore ragioneria/tributi per l’immane lavoro svolto per stare

al “passo” con queste costanti e continue evoluzione normative) siamo riusciti a mantenere gli impegni

presi…. Abbiamo perseguito con la scelta di non aumentare ulteriormente né l’IMU né altre imposte

comunali per non gravare ulteriormente sui nostri cittadini in questo particolare momento di crisi. Abbiamo

inoltre “approfittato” della possibilità di mantenere la TARSU (cosiddetta “tares semplificata o Tarsu

camuffata”) con aliquote leggermente modificate in modo da coprire integralmente i costi del servizio ma

evitando in tal modo l’applicazione della TARES che avrebbe comportato un aumento di circa il 60% rispetto

alle tariffe in vigore.

Tutto ciò è stato permesso grazie a un forte contenimento delle spese e alla possibilità di applicare

parte dell’avanzo di amministrazione accantonato in questi ultimi anni grazie a una gestione oculata e

responsabile dei conti pubblici. Nel dettaglio su un avanzo complessivo di 281.000,00 vengono applicati

euro 191.600,00 a copertura di spese di investimento da finanziare con fondi propri (principalmente

l’intervento per l’adeguamento della scuola elementare) e in minima parte per coprire spese correnti….

Si sperava di poter applicare l’avanzo per poter estinguere anticipatamente i numerosi mutui comunali

che incidono ancora pesantemente sui bilanci annuali per circa 488.685,92 tra spese in conto capitale

(€. 274.670,48) e interessi (213.915,44). La situazione contingente ha però imposto un utilizzo diverso

per poter mantenere i conti in ordine, rispettare gli impegni presi e far fronte alle somme da restituire

allo stato. Si è cercato di ridurre al massimo le spese mantenendo però quelle destinate a garantire una

programmazione turistica dignitosa e per le manutenzioni necessarie (a tal proposito è stata prevista una

maggiore entrata sul capitolo degli oneri di urbanizzazione di €. 20.000 per un totale di 70.000 euro).

Ciò premesso, pur essendo i nostri margini di manovra estremamente limitati dai vincoli imposti dal

governo sentiamo di aver operato per quanto ci è stato possibile, per il bene del paese, senza gravare

ulteriormente sull’imposizione fiscale e perseguendo una politica responsabile anche sul piano contabile

che ci permette questa sera di proporre soluzioni alternative volte a sanare i conti pur mantenendo

pressochè inalterata la pressione fiscale e le spese programmate e previste dalla nostra amministrazione

nel bilancio 2013.

L’Assessore al bilancio e
Il gruppo consigliare della Nuova Barzio ­ ­ ­ ­ ­

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Il comunicato è stato nella sostanza condiviso anche dal gruppo di minoranza. Generalizzata innanzitutto è l’impressione che lo Stato si serva dei comuni per battere cassa, mascherando da imposte locali quelle che a tutti gli effetti sono tasse destinate all’erario.

Paolo Bianchi, capogruppo di minoranza, motiva per l’appunto l’astensione al voto come simbolica nei confronti del non­senso di questa situazione che chiama i rappresentanti dei cittadini all’approvazione di una spesa che non deriva da un processo amministrativo ma è in realtà un’imposizione dalla quale non si può prescindere né tantomeno obiettare.

All’attenzione dell’assemblea anche il fatto che il comune di Barzio (come tutto l’altopiano, ndr) rientri in queste procedure di calcolo fiscale poiché considerato dallo Stato come una realtà turistica fortunata e beneficiata dalla presenza di seconde case, ma quanto è reale questa ricchezza se gli esercizi commerciali chiudono e il mercato immobiliare e l’edilizia sono fermi?

Alcuni consiglieri hanno anche definito scorretto questo sistema di prelievo perché intervenire, e pesantemente, su un bilancio che a novembre ormai sta per chiudersi significa letteralmente ucciderlo.

Non sono mancate provocazioni come quella di girare allo stato i crediti che il Comune vanta nei confronti di una nota società idrica e che alle richieste di pagamento persevera nel fare orecchie da marcante. Sarebbe certamente un caso estremo ma “se non del tutto giusto, quasi niente sbagliato”.

 

 

 

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