Per prima cosa, a seguito del consiglio comunale "aperto" del 14 novembre, relativo proprio al tema delle centrali, si è appreso quello che è lo stato attuale della pratica relativa alla captazione idroelettrica dell’altissimo Varrone “Fontanoon dol Dent”. La ditta privata in concorrenza con il Comune di Premana sembra non aver dato seguito, per il momento, alle richieste della Provincia inerenti l’iter della pratica, consentendo di fatto al Comune di Premana di essere, attualmente, l’unico soggetto in corsa per la captazione. In parole povere questo significa che il Comune, con ogni probabilità, arriverà ad avere la concessione di captazione potendo così realizzare in proprio la centrale o vendere la concessione ad un privato – visto che, come più volte ribadito da sindaco ed amministratori, il Comune non ha economicamente la possibilità di realizzarla.
"Nell’ottica del “meglio ferito che morto” – afferma il Comitato – constatando che comunque non si è messo in salvo per sempre il tratto di torrente del “Fontanoon dol Dent”, almeno per qualche tempo il tratto dovrebbe essere al riparo da nuove richieste di captazione da parte di ditte private".
Notizie molto interessanti si sono avute anche relativamente alla conferenza dei servizi, tenutasi presso gli uffici della Provincia di Lecco il 21 novembre, inerente la richiesta di captazione idroelettrica del torrente più incontaminato della Provincia di Lecco e cioè la Valmarcia. Durante questo importante incontro (non solo tecnico) che ha visto i vari enti coinvolti doversi esprimere in merito alla possibile realizzazione di un impianto idroelettrico sulla Valmarcia, il comitato “Salviamo i nostri torrenti” ha partecipato con la presenza di alcuni dei suoi sostenitori potendo quindi constatare di persona le vere intenzioni di ciascuno degli Enti coinvolti.
Quello che è emerso dalla Conferenza dei Servizi è una generale perplessità da parte dei vari Enti nel concedere la possibilità di derivare acqua sulla Valmarcia, che significa di fatto, come chiaramente espresso da uno degli intervenuti, far morire una valle che ha una ricchezza di flora e fauna unica nelle nostre zone. Molto significativo l’intervento del sindaco di Casargo Pina Scarpa, che secondo il Comitato "con grande sensibilità verso le tematiche ambientali, dimostrando una profonda conoscenza delle poche risorse rimaste ormai al territorio dell’alta Valsassina, ed evidenziando un forte attaccamento al territorio e agli abitanti ha espresso un vivo, vigoroso parere contrario alla devastazione della Val Marcia". Anche l’assessore del Comune di Premana, oltre ad aver chiesto integrazioni e delle altre prescrizioni tecniche inerenti alle modalità di realizzazione dell’opera, ha poi espresso contrarietà alla realizzazione della centrale sul torrente della Val Marcia.
Il Comitato infine "non può che augurarsi che questo sia un nuovo inizio dove tutti gli enti coinvolti, nessuno escluso, faccia un fronte comune verso quello che su tutto l’arco alpino è riconosciuto come uno dei fenomeni più devastanti che abbia mai aggredito la montagna…l’utilizzo massivo ed indiscriminato delle acque. La salvaguardia del territorio montano non si porta avanti solo tramite mere formalità tecnico economiche ma tramite l’azione comune ed appassionata degli amministratori locali che dovrebbero sempre tenere presente che “l’uomo non dove sentirsi il padrone della terra ma vivere in armonia con essa”.