La cornice è quella del salone dell’oratorio di Introbio dove domenica pomeriggio si sono dati appuntamento i donatori del gruppo Avis di Introbio. Una cinquantina circa gli avisini giunti per il brindisi di buone feste e tra loro diversi neodonatori in attesa della prima convocazione, bambini che hanno ricevuto il consueto pacchetto natalizio e anche la donatrice più anziana, Francesca Maroni, che sorridendo prima di confondersi tra la gente ci ha detto "No,No.. non intervistatemi".
Un pomeriggio di festa in cui non è mancato il momento per fare il punto della situazione con il presidente della sezione Avis di Bellano, cui fanno riferimento otto gruppi comunali del territorio tra cui Introbio. Tra i dati presentati da Bernasconi l’aumento del numero di donatori, da 1458 nel 2012 a 1520 nell’ottobre 2013, ma la diminuzione del numero di donazioni effettuate con oltre 200 sacche di sangue in meno – da 2590 a 2380.
Nel corso di una cortese chiacchierata il presidente sezionale ha cominciato illustrando il perchè di questo apparente paradosso, arrivando a prospettare anche altre linee lungo cui potrebbe muoversi la donazione di sangue organizzata da Avis. "Il dato che più conta è l’aumento del numero di donatori", la diminuzione del numero di prestazioni è invece ricondotta ad una pluralità di fattori. Tra questi Bernasconi, pacatamente e senza polemiche, non nasconde la riduzione della richiesta di sacche di sangue a seguito della politica di "spalmare" le prestazioni su periodi più lunghi (a riguardo, si legga qui).
Tra le motivazioni anche la presenza del West Nile Virus (WNV) con la sospensione temporanea per donatori che hanno soggiornato in alcune località e l’aumento di quelli che Bernasconi definisce i "donatori del sabato". Molti lavoratori infatti trovano difficoltà nel richiedere il giorno di permesso – benchè sarebbe un diritto – e anche questo diminuisce il numero assoluto delle donazioni.
"Il 2013 un anno di transizione quindi" – prosegue Bernasconi – "ma con il più che positivo aumento di donatori e con gli sforzi che si devono muovere per aumentare il numero di giovani, anche in riferimento al progressivo invecchiamento della popolazione". In conclusione uno spunto interessante in riferimento alla necessità anche di aumentare il numero di donatori non europei, sulla scia di quanto avvenuto con la comunità senegalese in Toscana. Mutuare un modello simile consentirebbe infatti di comprendere meglio le malattie e le caratteristiche mediche del popolo africano.
Prima dei saluti la comunicazione al gruppo di Introbio dei contributi effettuati in favore di alcune realtà associative del territorio grazie ai proventi della raccolta di sangue organizzata. Nel 2013 quindi contribuiti a Villa Serena, alla Biblioteca di Introbio, alla Cooperativa Le Grigne e per l’acquisto di un videoproiettore a Primaluna.