Siamo nei primi anni del ‘900, quando un’inaspettata nascita sconvolge la quiete di un paesino di montagna: ci sono ancora tanti uomini e donne impegnati nei loro lavori quando il pianto di un neonato rompe il silenzio della notte dicembrina. E’ nato qui, a Cortenova, in un’antica stalla, vicino ad un bue e ad un asinello, Gesù Bambino. E’ questa la magia di "…e se fosse nato qui", il presepe vivente realizzato dall’amministrazione comunale con il preziosissimo aiuto della popolazione.
Antichi mestieri sono tornati a vivere, antiche corti abbandonate hanno ritrovato il fasto di un tempo, per un salto indietro negli anni tra i suoni, gli odori e le usanze di un secolo fa. E’ tornato a Cortenova il podestà, e alla scola si insegna ancora che l’Italia è divisa in piccoli stati. Poco fuori c’è il maniscalc, impegnato a ferrare i suoi cavalli, le donne fanno i panni nella bugada, l’antico metodo di lavaggio con la cenere. Si sentono i rumori dell’officina, della carriola che porta in giro la legna appena rotta dalllo spacalegna, mentre gi arrotini affilano lame con la loro antica mola. Non possono mancare i pastori, mentre all’osteria ci si scalda con un bicchiere di vin brulè. E poi le donne alla filera, prima di arrivare nella stala della natività, dove un piccolo biondo Gesù Bambino ci guarda con i suoi occhietti azzurri e curiosi.
La pioggia ha provato a rovinare la serata, ma tanta gente è comunque voluta venire a fare questa passeggiata indietro nel tempo, resa ancora più magica dall’atmosfera natalizia. E Cortenova si è ritrovata unita: per una sera il campanilismo tipico delle nostre frazioni è stato messo da parte, si è tirato un sospiro e ci si è ritrovati tutti in piazza, vestiti come i nostri nonni, forse un po’ in imbarazzo ma con il sorriso in volto.