C’è molta energia (idroelettrica, visto che si parla estesamente delle centrali sparse per la Valsassina e lungo il lago – sponda est), un abbondante pizzico di politica, una storia di fusioni che non s’han da fare e infine perfino gli auguri ai lettori nell’ultima uscita del Ciceruacchio edizione 2013. Ancora una volta da non perdere per la schiettezza dell’esposizione. Magari non si è sempre d’accordo con lui – nel merito – ma certo la forma diverte. Anche nel bel mezzo delle feste comandate.
* Il presidente della traballante Comunità Montana Alberto Denti, ogni tanto esce dal consueto politichese e ci racconta come amenamente la pensa.
Questa volta, spalleggiando i governanti di Premana, suoi vicini di casa partitica e la Compagnia delle Opere, affonda strali nell’operato del comitato locale che è contrario alla grande abbuffata (quattrini a basso costo) di centrali idroelettriche.
Evocando da buon ex-democristiano il metodo andreottiano del prima blandire poi mollare il colpo (anche gli ex-comunisti erano così, a dire il vero), riconosce a quei facinorosi “i sani ideali iniziali” ma vittime di “una deriva politica inaspettata e non necessaria” perchè finalizzata ad una campagna elettorale di cui “sento una puzza anzi, un forte tanfo”.
Un olezzo, facendo un po’ di confusione, che avrà probabilmente colto in quel di Lecco mentre, apparentemente, volavano gli stracci tra le due anime di Cetto la Qualunque, prima e dopo la finta separazione.
Di sicuro si è tolto dalla scarpa il tradizionale sassolino per non essere stato invitato all’assemblea di Casargo dove veniva approvato un documento molto sgradito a lui e ai menzionati vicini di casa.
Recentemente ha anchesì ribadito l’auspicio che su questa materia ci sia un maggiore coinvolgimento della Comunità Montana, scontato che la provincia cesserà, per fortuna, di occuparsene. Se le premesse di Denti sono queste, è meglio che venga rottamata anche la CM e che di centrali se ne occupi la sede distaccata lecchese della Regione.
Almeno, per ridurre il rischio che se con una mano si fa una legge, con l’altra non la si contraddice. Sport al quale siamo oramai abituati.
* A proposito di derivazioni elettriche, un risultato molto positivo per i cittadini di Bellano è frutto del nuovo accordo tra il borgomastro Roberto Santalucia e Hydro Energy che sfrutta la centrale del paese.
Dal 2014, per i prossimi 15 anni, la società fornirà 300 mila Kw (oltre agli arretrati 2013), facendo risparmiare al paese 60 mila euro all’anno.
Pagherà inoltre un contributo annuo di 10 mila euro per la riqualificazione dell’Orrido, 3.000 euro per gli anni in cui il funzionamento della cascata fosse inferiore a 1.600 ore, e una tantum di 5.000 euro.
Questo esempio di buona amministrazione lo giro pari pari ai borgomastri di Premana e di Introbio che non si sognano per niente di ricavare benefit per la collettività dallo sfruttamento delle acque dei loro torrenti. A Introbio rammento che l’ENEL non ha mai cacciato, prima una lira poi un euro, per tutta l’enorme quantità d’acqua che ha succhiato in val Biandino, e che in larghissima parte non ha restituito ma regalato alla Valtellina. Col placet di tutti i borgomastri che si sono succeduti
* Il comune di Taceno è finalmente entrato nell’Unione dei Comuni di Centrovalle.
Spero che non si tratti di un nuovo posto a tavola ma il preludio, in tempi rapidi, ad una vera e propria fusione tra i paesi che vi fanno parte.
Nel frattempo Il borgomastro di Cortenova, generosamente, ha messo a disposizione dell’Unione alcuni locali non utilizzati, a titolo gratuito, per far posto ad una nuova sede di questo ente comunitario che, attualmente, è a Introbio al costo di 10mila euro all’anno per l’affitto, che potranno diventare 15mila se andasse in porto il nuovo e sgradevole balzello proposto dal borgomastro Fernando Rupani.
L’opinione pubblica è già sul piede di guerra, pronta a reagire, se i comuni del Centrovalle non accettassero la proposta della nuova sede a Cortenova, per l’appunto gratuita.
Sarebbe la migliore risposta alla riduzione dei costi della politica che tutti auspicano ma che raramente si fa strada.
° L’ennesima dimostrazione che certa classe politico-amministrativa sia da mandare a casa al più presto ce la offre il capogruppo di minoranza di Abbadia Lariana, Mattia Micheli che è contrario alla fusione tra il suo paese e Mandello del Lario. L’argomentazione usata è sempre la solita: “la nostra identità non deve essere messa in vendita”, un’abelinata stantia che dimostra la qualità di chi governa anche sulla sponda del Lario. Dei costi della politica al nostro non gliene frega un tubo, più importante è che due paesi, governati dal centro-sinistra (ma potrebbe valere anche se fossero di centro-destra), non si fondino per far nascere una cittadina più forte, più ricca, con migliori servizi, e a costi inferiori.
Ancora una volta, col pretesto di un’inesistente identità, prevale l’interesse partitico a totale danno dei cittadini che, come al solito, lo prendono in saccoccia.
Concludo augurando a tutti i miei lettori, anche se non condividono le mie esternazioni , un anno migliore di quello che abbiamo trascorso, una volta tanto, magari, all’insegna dei valori risorgimentali di cui ne abbiamo assolutamente bisogno.
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Angelo Brunetti detto Ciceruacchio (Roma, settembre 1800 – Porto Tolle, 10 agosto 1849) fu un oste e un patriota italiano, che combatté per la seconda Repubblica romana, alla cui caduta fuggì con Giuseppe Garibaldi per raggiungere Venezia. Il soprannome ciceruacchio, datogli da bambino, è la corruzione dell’originale romanesco ciruacchiotto (grassottello).
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