La prima cittadina si dice tra l’altro "consapevole delle difficoltà economiche" ma crede "che sia indispensabile programmare e definire obiettivi e percorsi". E conclude la sua lettera così: "La sicurezza non può aspettare!". Il tutto dopo la riapertura, avvenuta a distanza di oltre due mesi, della SP62 "martoriata" dalle frane. Ecco la missiva di Marisa Fondra, che riapre il dibattito su una "nuova" Provinciale che colleghi in sicurezza l’Alta Valle con la sponda est del lago:
Dopo l’ennesima chiusura della Bellano-Taceno ho sentito il bisogno di scrivere questa lettera con lo scopo di sensibilizzare Enti ed Istituzioni affinché si arrivi ad individuare un obiettivo comune che porti ad una soluzione di questa annosa questione, al fine di garantire una viabilità sicura ed adeguata al territorio.
La situazione attuale è alquanto penalizzante per l’Alta Valsassina, inoltre, anche con la strada transitabile, dovremo fare i conti con un tracciato non sicuro ed inadeguato al transito dei mezzi pesanti.
Così come la superstrada 36 ha contribuito al mantenimento e allo sviluppo delle industrie nell’alto Lago e in Valtellina-Valchiavenna, una strada di calibro e sicurezza maggiori tra Bellano-Taceno sarebbe di grande vantaggio alle aziende presenti tra Premana e Cortenova e garantirebbe, se non uno sviluppo, almeno il mantenimento dei posti di lavoro in Valle oltre a rappresentare anche una opportunità per il turismo, i cui operatori faticosamente riescono a far fronte alla crisi. Mi permetto a questo proposito di aggiungere che prevenire un degrado dovuto a una penalizzazione dei posti di lavoro, è meno oneroso che intervenire a fenomeno innescato.
Inoltre, una adeguata sistemazione di un collegamento tra Taceno e lo svincolo di Bellano sarebbe anche una alternativa alla Lecco-Ballabio che sovente evidenzia delle criticità.
Sono consapevole delle difficoltà economiche ma credo che sia indispensabile programmare e definire obiettivi e percorsi.
La sicurezza non può aspettare!
Cordialmente
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