Sono evidenti i risvolti anche per la Valsassina, dove ha sede il principale stabilimento del gruppo, di questa campagna in Centro Italia della Spa lombarda. La quale ha avanzato nei giorni scorsi una proposta ufficiale per l’affitto e quindi l’acquisizione delle aziende Sangemini e Sangemini Fruit. A Terni storcono il naso in particolare per le prospettive occupazionali in caso di "vittoria" della Norda – che prevederebbe secondo quanto riferito dal quotidiano on line Umbria24 il mantenimento di non più di una cinquantina di posti di lavoro a fronte degli attuali 129. i sindacati  Lapidari, in questo senso, i sindacati locali, per i quali "La proposta, così com’è, è semplicemente irricevibile".

Nel frattempo, dopo quella di Pessina è giunta al tribunale di Terni l’offerta del concorrente numero 1 sul fronte umbro, l’imprenditore campano Francesco Agnello. Sempre secondo l’informato giornale web
la Newco avversaria di Norda intenderebbe acquisire "attraverso la sottoscrizione di un preventivo contratto di affitto, i rami d’azienda di Sangemini, Sangemini Fruit e Acque di S. Francesco Goccia Blu; tutti i marchi e tutte le concessioni ed ogni eventuale diritto di proprietà industriale relativo ai rami d’azienda; dipendenti nella misura ritenuta necessaria e sufficiente in funzione dell’apposito piano industriale, che prevede 100 unità a tempo indeterminato".

E le differenze tra le due proposte sono evidenti: l’imprenditore campano offre nell’immediato quasi due milioni di euro in più (17,5 contro 15,6), quasi raddoppiando la salvezza dei posti di lavoro con 100 addetti a tempo indeterminato contro 52.

Insomma, la battaglia è giunta quasi al termine con le forze bend elineate in campo e mille fattori che potrebbero far pendere la vittoria finale da una parte o dall’altra del campo. Dire oggi a chi andrà la Sangemini è davvero difficile; ma affermare che l’assegnazione a Norda del marchio e dell’attività della storica produttrice di acque minerali umbra sia cosa fatta è tutt’altro che certo.