I cani molecolari messi a disposizione dai Carabinieri hanno individuato grazie al loro formidabile addestramento la presenza di Luigi Sordelli in due punti diversi, distanti centinaia di metri ma comunque ai piedi della montagna: si tratta della zona dove è caduta una slavina (nella foto a destra) appena sopra il rifugio "Carlo Porta" e di quella della Baita Segantini, in direzione dunque del Grignone.
Dati contrastanti, che comunque non hanno ancora portato a risultati concreti ma che confermano – se mai ce ne fosse stato bisogno – che “Gigi” ha effettivamente compiuto un’escursione, tra mercoledì e giovedì scorsi, in quell’area, nonostante le condizioni climatiche non fossero buone.
Intanto oggi, domenica, diversi amici e conoscenti di Sordelli sono saliti ai Resinelli per cercare a loro volta l’uomo – la cui Suzuki era stata trovata parcheggiata nei pressi del Forno della Grigna. Ricerche volontarie e improvvisate, disperate, dopo che al termine delle “canoniche” 72 ore il Prefetto ha ordinato la sospensione di quelle ufficiali.
Dopo la Segantini, i cani molecolari non hanno più riscontrato tracce del disperso. Purtroppo, un brutto segno anche se la speranza non cessa mai tra i parenti e gli amici di “Gigi”.