Secondo quanto riferisce il quotidiano on line Umbria24.it Agnello avrebbe deciso di vederci chiaro e si sarebbe rivolto alle Procure della Repubblica di Roma e di Spoleto, chiamando in causa "quasi tutti gli attori della vicenda: dai vertici del tribunale di Terni, a tre avvocati dello studio Gianni Origoni & Partners di Roma, due dirigenti della Sangemini, il Ceo della Rizzo-Bottiglieri-De Carlini, nonché il funzionario di Unicredit Giovanni Perruchon e Carlo Pessina di Norda".
Un’evoluzione brusca della situazione, già precaria dopo che la proposta presentata da Norda Finanziaria per l’affitto di Sangemini e Sangemini Fruit è stata giudicata "irricevibile nei contenuti della stessa rappresentati". A sostenerlo non solo i sindacati ma anche l’assessore regionale umbro Vincenzo Riommi, il sindaco di Sangemini Leonardo Grimani – oltre alla Cgil regionale e quella ternana, la Ugl ternana, i sindacati di categoria regionali di Cgil, Cisl e Uil, le Rsu di Sangemini e Sangemini Fruit.
Nel verbale dell’incontro si legge – sempre su Umbria24 – che tutti "ritengono necessario ed inderogabile aprire un tavolo di confronto con la Norda Finanziaria al fine di evitare un possibile esito traumatico della vicenda". E l’assessore regionale ha spiegato che "La sostanza e la forma dell’iniziativa di Norda non sono accettabili e quindi, adesso, se sono davvero interessati a portare avanti la trattativa, devono darci le informazioni che chiediamo".
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Scritto da: Redazione Economia e Lavoro – 25/01/2014
Nell’avventura umbra alla ricerca di acquisire l’azienda, storica ma in forte crisi, la Norda si scontra prima con le perplessità di lavoratori, sindacati e istituzioni e ora con la "Newco" dell’imprenditore Francesco Agnello. La proposta dei Pessina e quella avversaria a confronto.