Rivedibile nella forma, non esattamente manzoniana, il discorso con il quale Pietro Andrea Acerboni si congeda dai suoi amministrati è infarcito di cose fatte in questi anni da sindaco. Un lungo elenco che si potrebbe interpretare come "eredità" in lascito ai successori, se non fosse che – si vocifera – ad Acerboni potrebbe succedere… lo stesso Acerboni. Beninteso: Acerboni Pietro Andrea, come si firma il baffuto decennale primo cittadino della Muggiasca. Non omonimi, proprio lui. Il Decreto Delrio che cancella l’impedimento a candidarsi anche dopo due mandati consecutivi spalanca infatti le porte alle "dinastie" per sindaci come questo (e altri in zona: casi a Parlasco, Casargo, Taceno, Cortenova).
E secondo radio elezioni, nel grazioso paesino a cavallo tra Valsassina e lago si potrebbe assistere al tentativo (quantomeno) di record per lunga durata su poltrona. Alla riconquista di quella carica che tanti sembrano voler evitare – a parole – causa patti di stabilità, finanze comunali in rosso, insopportabili adempimenti burocratici ecc ecc – ma che poi alla fin fine chissà perché quasi tutti rivogliono anche dopo cotanti anni con regolare fascia tricolore.
Per chi non avesse la fortuna di ricevere il bollettino d’informazione dell’amministrazione comunale di Vendrogno, ecco l’imperdibile editoriale firmato dal vecchio (nuovo) sindaco della località in Muggiasca: