GRATTAROLA, LAVORATORI SENZA CASSA: ”ECCO DI CHI SONO LE COLPE”



C’è un po’ di tutto a motivare le condizioni in cui versano molti lavoratori della Grattarola – anche se il caso da noi segnalato in realtà riguarda, secondo le organizzazioni sindacali, anche altre realtà nelle quali i dipendenti si trovano in cassa integrazione a zero ore. Ecco il punto fatto dalla segreteria della FILLEA di Lecco: "La Società Grattarola srl di Cortenova dove nel 2013 vi erano 91 lavoratori, dopo un tentativo di pre concordato è entrata in Procedura Fallimentare in data 9/7/2013. Già allora, le OO.SS (organizzazioni sindacali, ndr) di FILLEA CGIL, FILCA CISL e FeNEAL UIL di Lecco avevano denunciato con preoccupazione i ritardi generati dal Tribunale di Lecco sull’autorizzazione e quindi sulla richiesta di CIGS al Ministero del lavoro, questo anche nella consapevolezza del lungo iter che sarebbe seguito".

"Ad onor di cronaca – prosegue la nota – le OO.SS si sono tempestivamente attivata nel ricercare, congiuntamente alla curatela e all’Assessorato delle Province di Lecco, soluzioni atte a limitare al minimo il disagio per i lavoratori, proponendo a tutti la possibilità di una anticipazione di CIGS presso le Banche in convenzione. Tuttavia non possiamo sottovalutare i grandi ritardi da parte del Ministero del Lavoro nei confronti di uno strumento indispensabile al sostegno al reddito per i lavoratori, che eroga la prestazione a distanza di oltre 8 mesi. Tale situazione vale sia riguardo la vertenza Grattarola che per tutte quelle altre realtà ove i lavoratori si trovano in cassa integrazione a zero ore. Questo a dimostrazione del fatto che oltre un anno fa, in tempi non sospetti, la CGIL aveva avanzato una proposta di riforma degli Ammortizzatori Sociali, intrusiva per quelle aziende escluse dalla Cassa Integrazione tradizionale, con un aumento della indennità e altresì più snella e veloce nell’erogazione dei compensi, a risposta di a questo difficile momento. Nello specifico caso della Grattarola, i ritardi sono da imputare alla procedura che ritarda la trasmissione degli SR41 (modulistica telematica richiesta dall’INPS) che ad oggi risulta ancora incompleta".

"Pertanto – conclude la FILLEA Cgil – pur comprendendo il forte disagio che possono avere quei lavoratori che non abbiano richiesto l’anticipazione dell’indennità di CIGS alle banche convenzionate, riteniamo di aver informato costantemente i dipendenti anche grazie all’impagabile sforzo della RSU aziendale. E’ evidente che stiamo continuando a sollecitare la curatela nel velocizzare le richieste di pagamento presso l’INPS di competenza al fine di consentire  ai lavoratori di percepire le proprie spettanze".

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