Si trattava di un grosso escavatore nell’alveo del torrente Varrone. "Ebbene sì – dichiara il comitato locale contro lo sfruttamento dei corsi d’acqua – è partita la costruzione dell’impianto idroelettrico che porterà al prosciugamento del tratto di torrente che va dalla località dell’alpe Forno all’esistente presa ENEL a valle". Quello che nessuno si aspettava era di vedere un grosso escavatore risalire l’asta del torrente Varrone, canalizzando il corso per centinaia di metri, con lo spostamento di grossi massi e la realizzazione di piste d’accesso e di scavalco delle briglie di regimazione idraulica.
"Oltretutto non si è proceduto al prelievo ittico" rimarcano quelli del Comitato, che aggiungono: "D’altronde l’amministrazione comunale di Premana, nel corso dei vari incontri fatti sul tema delle captazioni idroelettriche e anche durante i consigli comunali ha sempre sostenuto che l’accesso alle aree di realizzazione dell’opera sarebbe avvenuto mediante il prolungamento dell’esistente strada agro-silvo-pastorale per l’Alpe Chiarino (piazza per deposito materiali e mezzi al “Cantoon dol Gal”). Nessuna accenno è mai stato fatto da sindaco, assessori e consiglieri in merito alla possibilità che l’accesso alle aree di cantiere avvenisse mediante passaggio all’interno dell’alveo del torrente".
La realtà è sotto gli occhi di tutti. "E come già, per altri aspetti sul tema delle captazioni – attacca il Comitato – c’è una certa differenza fra quanto gli amministratori comunicano al paese e quanto poi si verifica nella realtà".
I comitati portano l’attenzione al livello di massima allerta "Perché ci si chiede:
– quante cose non ci saranno state dette?
– perché l’amministrazione ha la tendenza ad omettere o manipolare alcune informazioni in merito ?
– l’accesso alla realizzazione delle opere di captazione per l’impianto della Val Fraina avverrà sempre nell’alveo del torrente?".
Eloquente la conclusione/appello lanciata dal Comitato ambientalista: "Premanesi, queste opere sono purtroppo già autorizzate, ma è compito di tutti vigilare affinché le opere rispettino i progetti e le prescrizioni imposte dagli enti competenti".