“Abbiamo contemplato, o Dio, le meraviglie del tuo amore”: e tra le meraviglie, senza ombra di dubbio, la più grande è la Risurrezione di Cristo.
Dalla fede nella Risurrezione, una fede che diventa esperienza di vita, deriva il senso della vita per il credente, il dono del perdono dei peccati e quindi il dono della Pace; dalla fede nella Risurrezione viene la capacità di amare a misura divina, la forza di trasformare la vita in una testimonianza della verità: dalla fede nella Risurrezione nasce la Comunità nuova, cioè il nuovo modo di stare insieme nella carità e nella gratuità.
Di certo la Risurrezione di Cristo ha cambiato il volto e la vita della Comunità Apostolica e della prima comunità cristiana e sarebbe auspicabile che questo possa essere successo o possa succedere a ciascuno di noi e ad ogni comunità cristiana: una Comunità che si impegna con passione nell’unità e nella missionarietà; una comunità che cresce animata dalla Parola di Dio e si costruisce sulla preghiera e sulla Eucaristia; una Comunità dove l’autorità è al servizio della comunione e il Battesimo rende ogni battezzato capace di corresponsabilità e di servizio; una Comunità che consegnandosi allo Spirito diventa sempre più disponibile ai fratelli e alla storia.
Nel Vangelo si dice che “i discepoli gioirono al vedere il Signore”: noi siamo cristiani contenti? Siamo dei testimoni gioiosi? Siamo capaci di vivere nella gioia la fede o siamo cristiani tristi, rassegnati, lamentosi, sfiduciati?
Siamo dei cristiani che veramente si fidano di Dio con totale libertà o continuiamo ad attenderci un Dio su misura, su misura della nostra curiosità, della nostra esperienza, dei nostri bisogni soddisfatti?
La nostra vita di tutti i giorni dice nei fatti, nello stile, nelle scelte, la nostra fede o la nostra fede genera soltanto parole o atti di culto senza la vita?
La Pasqua ha rimesso in moto l’entusiasmo, il coraggio, la coscienza della nostra fede o sta passando senza lasciare tracce significative del suo passaggio nella nostra vita?
“Mio Signore e mio Dio”: si può sempre ripetere con la vita…a ripartire da questo atto di fede!