E’ un coro di dissensi quello che si alza dal paese dell’Altopiano dopo la diffusione della "lettera ai cittadini di Barzio" di Umberto Torre. Un comunicato che ha talmente il sapore di un’entrata a gamba tesa in piena campagna elettorale da suscitare commenti pressoché unanimi da parte dei due avversari proprio per la corsa alla poltrona di sindaco. E seppure con alcuni distinguo, sia Andrea Ferrari sia lo sfidante Paolo Bianchi criticano l’appello di Torre giudicandolo inopportuno.
Nel mirino apparentemente soprattutto Ferrari, sindaco uscente la cui giunta ha detto un chiaro no in sede di PGT al progetto di una mega struttura alberghiera e di wellness sulla verde collinetta all’entrata del paese. E il primo cittadino non le manda a dire, in risposta: "Potrei liquidare questa lettera semplicemente ribadendo che quel progetto è stato bocciato all’unanimità dal consiglio comunale, o magari ricordando a chi si fosse distratto che la Coldogna NON E’ un tema elettorale – al punto che non se ne parla in nessuno dei programmi delle liste in competizione; ma alla fine sorrido pensando che proprio non riesco simpatico allo staff del dottor Torre. Me ne farò una ragione…".
Più articolata ma in definitiva a sua volta sfavorevole l’opinione di Paolo Bianchi, che conclude la sua risposta alle domande di VN confermando che sì, "Quello di Torre sembra un po’ un dispetto a carattere elettorale". Considerazione questa che gli fa onore, trattandosi in qualche modo di un attacco portato dal proprietario della collina all’avversario di Bianchi. Il quale comunque precisa: "Parto dal presupposto che anche noi abbiamo votato contro lo sfruttamento di quella collina, ma il nostro è un ragionamento più ampio; ci sarebbe piaciuto poter discutere anche con la popolazione a proposito dello sviluppo turistico di Barzio – del quale rimaniamo convinti. E siamo stati proprio noi a proporre che a Torre venissero date delle alternative per edificare l’albergo altrove sul territorio comunale. Dopodiché è chiaro che un intervento come quello, a pochi giorni dal voto appare uno sgarbo verso l’amministrazione".
Furibonda la reazione di chi ha raccolto le firme e di chi ha sottoscritto la petizione contro il progetto, nel 2011. Di quella iniziativa Torre parla in termini di "farsa". E la cosa ovviamente non è andata giù a molti. "Come si permette questo signore di definire ‘poche’ le firme che sono state quasi 150 e di chiamare la nostra raccolta farsesca?" dichiara uno dei promotori, mentre una signora ricorda che "Firmare una petizione è un fatto di democrazia, mandare lettere che parlano di farsa per quello che fa chi non la pensa come noi è il contrario. Il proprietario immobiliare dovrebbe capire che lui è da solo contro tutti e c’è ancora la democrazia a decidere, per fortuna". Un altro dei firmatari dichiara a VN che "È sicuro che gli interessi a favore del nuovo hotel sono nella direzione opposta a quelli del pubblico bene e favore della comunità" e aggiunge: "Ci è evidente che i responsabili dell’iniziativa non sanno minimamente che cosa rischiamo di perdere: uno degli ultimi campi verdi e liberi del comune, la vista migliore della Grigna e della Grignetta; l’ecosistema di pace garantito dall’erba libera; una felice area naturale da dedicare ai giochi invernali per i più piccoli e al riposo dei più grandi".
Infine una precisazione giunta nel pomeriggio dagli organizzatori della petizione: "Il documento è stato sottoscritto da 143 persone, quindi non da "poche" come afferma il sig. Torre. La petizione è stata protocollata presso il Comune di Barzio in data 2 maggio 2011 dunque è formale, regolare e corposa. Quasi 150 firme contro quella di una sola persona, convinta di poter costruire sull’area verde della Coldogna ma sconfitto civilmente dalla volontà popolare".