Ecco la lettera del presidente del Comitato locale, nella quale si rileva tra l’altro che gli amici borgognoni in visita nell’ambito del gemellaggio "Non vengono ospitati come fossero semplici turisti".
Una serie di considerazioni pacate, ma puntuali, che fanno riflettere:
Gemellaggio e Commercianti
L’articolo apparso qualche giorno fa su un quotidiano di Lecco, intitolato “Polemiche sul gemellaggio: Trascurati i commercianti”, indica non solo un’attenzione degli operatori commerciali nei confronti degli eventi legati al gemellaggio, ma anche il comprensibile interesse alle ricadute, ai vantaggi che dall’arrivo in Valsassina dei gemelli francesi potrebbero loro derivare. Un tema che merita senz’altro una riflessione e che può dare il via ad una proficua discussione.
Prima di tutto bisogna però tornare a chiarire quali sono le finalità e i contenuti del gemellaggio. Che non è affatto “una cosa per pochi eletti”, come viene affermato, ma è assolutamente aperto a tutti. In un ampio spazio dedicato all’evento su Il Giorno del 29 aprile 2008, agli inizi del mio ruolo di presidente del Comitato, si poteva leggere che “A tutti coloro che si identificano con lo spirito del gemellaggio, che amano confrontarsi con culture e tradizioni diverse e sentono il piacere dell’ospitalità, e soprattutto ai giovani che già hanno il senso della propria identità europea, Barina rinnova l’invito ad entrare a far parte del Comitato Gemellaggi”. Invito ripetuto più e più volte in occasione degli incontri in valle (ricordiamo che quelli in Valsassina sono fissati sempre negli anni pari) attraverso articoli di stampa e locandine esposte in tutti i paesi dell’Unione dei Comuni del Centro Valsassina.
Quando la gentile proprietaria di un B&B sottolinea che ”ai francesi avrebbe fatto dei trattamenti di favore”, propone qualcosa di apprezzabile, ma ignora purtroppo che tutti i borgognoni qui in visita sono sempre stati ospiti di famiglie valsassinesi. Obiettivo fondamentale del gemellaggio è proprio quello di far vivere agli ospiti, anche se per pochi giorni, la vita quotidiana di una famiglia italiana, valsassinese. Non vengono ospitati come fossero semplici turisti. Va detto invece che un’offerta come quella del B&B risulterebbe certamente gradita a questi nostri amici francesi, qualora dovessero , come ci auguriamo e come già è stato in diversi casi , tornare in Valsassina per trascorrervi qualche giorno da veri turisti.
Coloro che aprono le porte delle proprie case e – mi si lasci dire – dei propri cuori a persone non solo di lingua diversa, ma spesso di diversa mentalità, diversa cultura, diverse abitudini, un diverso modo di sentire, dimostrano di aver fatto proprio lo spirito del gemellaggio. Desiderosi di conoscere e di conoscersi, di creare dei ponti, dei legami, i valsassinesi ed i borgognoni che partecipano agli incontri sono consci di dare – lo abbiamo ribadito in continuazione, anche in sedi istituzionali – un piccolissimo ma significativo contributo alla costruzione di una Europa unita, basata soprattutto sulla fratellanza tra i popoli.
Chiarito dunque che il gemellaggio intende essere fondamentalmente un incontro tra famiglie e in famiglia, cogliamo però con molto favore il suggerimento di un coinvolgimento dei commercianti (nell’articolo viene indicata a titolo di esempio un’idea sensata: l’organizzazione di vetrine particolari dedicate all’evento). Le modalità per una collaborazione possono essere svariate ed andranno studiate. Esse possono innanzitutto contribuire a rafforzare i legami dei francesi con il nostro territorio (“Ci siamo innamorati della Valsassina” ha dichiarato Jannick Scavardo, il presidente del Comitato francese, nel suo discorso all’arrivo in valle), ma possono anche generare, ce lo auguriamo, effetti positivi sulle attività dei commercianti.
Il fatto che il Presidente dei commercianti abbia partecipato e contribuito attivamente alle sedute del Comitato Gemellaggi per l’organizzazione dei due ultimi incontri 2012 e 2014 potrà indubbiamente facilitare la comunicazione ed il colloquio con gli operatori del commercio locale. Una componente importante del nostro tessuto sociale che nessuno vuole né può trascurare.
Giselda Barina