Per quanto concerne le prossime elezioni comunali si registra ben poco fermento in paese forse perché la gente è piuttosto delusa e sfiduciata dell’operato della “politica”, è pertanto comprensibile il generale malcontento.

I Comuni sono purtroppo diventati, in questi ultimi anni, meri esattori dello Stato, con la conseguenza che il cittadino vede il Sindaco come tale e lo guarda con ostilità.

A Taceno il candidato Sindaco è inoltre al terzo mandato, insomma la "solita faccia", forse si ha voglia di cambiare, di vedere cose nuove (poco importa se chi Le scrive ritiene di aver onorato gli impegni assunti con gli elettori nel decennio che ha amministrato Taceno) e al riguardo non saprei cosa dire se non rimettermi al giudizio degli elettori.

Oggi la situazione che si presenta all’elettore di Taceno è di scegliere, purtroppo,  tra l’unica lista e un funzionario dello Stato che verosimilmente si occuperebbe esclusivamente dell’ordinaria amministrazione per 1 o 2 anni e che, davanti alla necessità di far "quadrare il bilancio",  non si farà remore ad applicare le aliquote necessarie per portare nelle casse comunali le risorse mancanti.

Il voto rappresenta ancora l’unica possibilità vera di cambiare o migliorare le cose, rappresenta per le piccole comunità il modo di far sentire la propria voce;  il Comune concretamente rappresenta il luogo dove portare le proprie istanze dove far convergere obiettivi comuni.

Per queste ragioni dico “decidiamo noi, prima che gli altri decidano per noi!”.