Dibattito aperto, in particolare su Facebook, dopo la diffusione della segnalazione ricevuta da Valsassinanews a proposito di un presunto "rifiuto" ad effettuare una TAC a un paziente oncologico introbiese. Motivo del diniego da parte del nosocomio di Lecco, il fatto che – ha riferito la nostra lettrice – il malato "non era ricoverato al Manzoni".
Pubblichiamo al proposito una delle e-mail ricevute in materia dalla redazione:
Caro Direttore,
leggo con sconcerto il caso del paziente oncologico che
per fare la Tac al Manzoni deve farsi ricoverare.
Mi chiedo chi possa avere partorito (ha nome e cognome?)
questa decisione che fa aumentare i costi della sanità pubblica
(che paghiamo tutti noi) perchè oltre al costo in sè della Tac,
a differenza di prima, si somma il costo della degenza.
Non ultimo, si occupa inutilmente dei letti a discapito
di altri pazienti che, magari, ne hanno più bisogno.
La morale di tutto questo è che casi del genere fanno
un grosso regalo alle cliniche private che forniscono
le prestazioni più rapidamente. Basta mettere mano
al borsellino.
[lettera firmata]
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LA "DENUNCIA" DI IERI
MANZONI/”SALTA” LA TAC DI UN INTROBIESE: ”SOLO SU PAZIENTI RICOVERATI”
Scritto da: Lettera firmata – 02/07/2014
La denuncia arriva da una famiglia del centro Valsassina: la riportiamo in attesa di verificare l’accaduto e – in caso di conferme – di capire perché le cose vadano in questo modo.