E’ durato quasi due ore il consiglio comunale di Premana che contava ben 12 punti all’ordine del giorno. Dopo una breve descrizione delle linee programmatiche che la giunta Fazzini pensa di portare avanti in questi cinque anni (bisogni delle persone e della famiglie, dialogo e confronto con tutti, trasparenza, interazione con i comuni limitrofi, miglioramenti dei servizi) si è passato al dibattito sui contenuti. Il primo a rompere il ghiaccio è stato l’ex sindaco Silvano Bertoldini che ha affermato che il programma dell’attuale giunta “è per nulla impegnativo, anzi, è la prosecuzione delle opere che la nostra amministrazione aveva iniziato”.
Bertoldini ha anche detto di aver notato diverse contraddizioni tra quanto dichiarato in campagna elettorale e le linee programmatiche presentate. Anche Elide Codega, capogruppo della lista “Premana Centro Destra” ha affermato che il programma della giunta Fazzini è “poco chiaro” ma ha assicurato al consiglio che la lista che lei rappresenta non metterà barriere all’operato della giunta, scegliendo la via della astensione nel voto in aula.
Fazzini ha risposto che le intenzioni sono varie ma che il momento economico non è dei migliori e per questo bisogna appoggiarsi alle realtà del paese come le associazioni per poter fare qualcosa di costruttivo.
Al di là dei diverbi e delle contrapposizioni, la realtà arriva dalle parole (anzi, dai numeri) del segretario Bongini che nell’interpretazione del bilancio preventivo per il 2014 illustra un panorama piuttosto nero. La diminuzione dei trasferimenti dallo Stato e l’aumento delle tasse mettono in ginocchio i Comuni al punto di aver dovuto modificare le stime in negativo sui soldi che Roma dovrebbe restituire alle casse comunali.
Le risorse in meno proveniente del governo nazionale saranno circa 124 mila euro e per sostenere il bilancio l’unica strada percorribile è quella dell’aumento delle tasse comunali.
Dunque, aumento dell’Imu che passa dallo 0.76% allo 0.86% per tutto quello che non sia prima casa (per la quale rimane confermata l’aliquota prevista dalla legge del 0.40%), dunque come previsto dalla legge, lo 0.76% dell’imposta sugli immobili va direttamente allo stato e l’aumento (previsto anche per i fabbricati categoria catastale D) dello 0.10 percentuale rimane nelle casse del comune.
In definitiva, bilancio in bilico per Premana, che deve attingere agli introiti provenienti delle centrali idroelettriche (125.000 euro di cui, 25.000 confermati e altri 100.000 da incassare) per chiudere in parte i conti, situazione sottolineata sia dal ex sindaco Bertoldini che dal capogruppo Elide Codega.
“Siete in contraddizione, è evidente che per chiudere il bilancio servono i soldi delle centrali che avete criticato” ha detto Bertoldini, a cui Nicola Fazzini ha risposto dicendo che “seguendo il nostro pensiero, sarebbe opportuno aumentare l’Imu che dipendere dei soldi delle centrali idroelettriche”.
SEGUIRA’ IN GIORNATA SECONDO ARTICOLO SULLE INTERPELLANZE DELLA MINORANZA AL SINDACO FAZZINI