Gesù non si impone: quando Giovanni venne ucciso in Giudea, si ritura in Galilea, per non esporsi inutilmente all’odio dei suoi avversari. Li Gesù aveva trascorso la sua infanzia, la sua giovinezza ed è li che inizia la sua vita pubblica.
Gesù scelse di stare con la gente che non conta. Quando noi vogliamo portare avanti un progetto che ci è caro, selezioniamo dei collaboratori di prestigio. Gesù invece invita le persone più rozze e meno adatte a predicare: pescatori senza cultura. Noi pensiamo che se ci circondiamo di persone grossolane, ne allontaneremo altre più colte. Gesù sembra dare poco peso alle conseguenze della sua chiamata, rivolta a persone apparentemente poco idonee a diffondere un messaggio radicalmente nuovo. “Seguitemi, vi farò pescatori di uomini” dice loro. Ecco il cambiamento di mentalità al quale siamo invitati: non più lavorare per conto nostro, ma per il bene degli altri, non più per attirare l’affetto e l’onore, ma per il bene degli altri, ma per servire la vita, il valore reale della persona. “Seguitemi” non state seduti nel vostro stile di vita, mettetevi in cammino. È
Il nostro Dio è un Dio di strada, che va avanti non è statico. Seguire Gesù non richiede qualità particolari, non è una scelta di elite: basta camminare verso la luce, a servizio del prossimo e non più dei nostri piccoli comodi.
Mt, 4, 18-22
Don Graziano Bertolotti, vicario parrocchiale