Per iniziare la nostra inchiesta speciale su un argomento che fa molto parlare – ad Introbio ma non solo – abbiamo chiesto un primo intervento a Gianpietro Goggi, naturalista e giornalista profondo conoscitore della materia. Ecco il suo contributo che si riferisce in modo particolare all’ultimo capitolo in ordine temporale dell’intera vicenda, ovvero alla "Conferenza di Servizi" con tutti i protagonisti, convocata recentemente in Provincia:
Nonostante penda il pronunciamento del Tribunale della Acque di Roma, la cui sentenza è prevista per il prossimo 4 dicembre, l’ing. Adolfo Faletra, tecnico della provincia di Lecco, ha promosso il 26 giugno scorso, una Conferenza di Servizi riguardante la richiesta della derivazione idroelettrica alla Bocca di Biandino da parte della Energia Valsassinese srl, con sede in Lussemburgo.
Scopo ultimo di questa conferenza, alla quale sono stati invitati tutti i soggetti pubblici e privati interessati, è quella di concedere al richiedente la pubblica utilità della derivazione e il conseguente vincolo all’esproprio dei terreni coinvolti.
Il vicesindaco di Introbio, Lino Artusi, presentando in quella sede un dettagliato documento, precisa che l’ente da lui rappresentato si era già opposto alla derivazione deliberando in data 14 novembre 2012 (precedente amministrazione) un’esposto al competente tribunale romano, adducendo che l’opera è illegale in quanto verrebbe realizzata all’interno di un Geosito tutelato dalla regione Lombardia (15/12/2011), vincolo che non è stato preso in considerazione.
La località Bocca di Biandino è peraltro già gravata anche da un vincolo idrogeologico, secondo quanto recitano altre due leggi regionali (n° 8/1976, n° 80/1989), di cui pare che la provincia non ne sia a conoscenza. Artusi ha inoltre affermato di condividere appieno il pronunciamento della Soprintendenza regionale ai Beni Architettonici e Paesaggistici che esprime un parere contrario all’opera perchè “modifica: la morfologia del luogo attraverso movimenti di terra, l’equilibrio idrogeologico, l’assetto scenico e panoramico, l’assetto insediativo-storico della Bocca di Biandino”.
L’opinione pubblica non solo introbiese si domanda che urgenza ci sia di accelerare i tempi per concedere anche la discutibile pubblica utilità della derivazione, in assenza della sentenza attesa per l’appunto il 4 dicembre e, soprattutto dopo l’approvazione (quasi unanime) di un documento votato in Comunità Montana il 6 febbraio 2014, che precisa le linee di indirizzo per la concessione delle derivazioni idroelettriche. Pronunciamento fatto proprio consensualmente dall’assessore provinciale uscente Carlo Signorelli, depositata e accolta in regione Lombardia.
Questa problematica è stata anche oggetto di una interrogazione al Ministro competente da parte della parlamentare lecchese Veronica Tentori.
E’ auspicabile che la Provincia di Lecco, attualmente vacante perchè prossima a rinnovare i suoi nuovi organi direttivi, si riappropri delle sue prerogative di indirizzo politico che non possono essere demandate a terzi.
Gianpietro Goggi